MV
da la Nazione del 28/03/09
Mutui e cigs, interventi anti crisi
Il pacchetto di aiuti varato da Cariprato per famiglie e imprese
di LUIGI CAROPPO
UN PACCHETTO anti crisi concreto, attuabile e in parte già operativo per dire alle famiglie che la Cassa c’è e per sostenere le imprese ad uscire dal tunnel delle difficoltà per farsi trovare pronte laddove c’è possibilità di investire e quando la ripresa tornerà a fare capolino. Giampiero Bernardelle, direttore generale di Cariprato, snocciola gli interventi che la banca ha messo in piedi per essere vicino ai clienti privati e alle imprese. Spiccano per i privati la sospensione della rata del mutuo fino a 18 mesi e gli anticipi dei soldi della ‘cassa integrazione’; la sospensione quota capitale nella rata dei finanziamenti per aziende in bonis fino a 12 mesi e il finanziamento 100 su 100 per rifinanziare le aziende con contestuale aumento di capitale sociale.
Poche chiacchiere e fatti concreti.
«Cariprato fa la sua parte concretamente per tamponare le difficoltà attuali e traghettare le imprese sane verso la possibile ripresa. Così, con fatti e operatività, confermiamo la centralità della nostra banca nel territorio pratese e rispondiamo con responsabilità etica alle molteplici difficoltà che vediamo intorno a noi».
Un pacchetto anti crisi che non vuole solo essere una risposta all’sos che arriva da istituzioni, sindacati, associazioni di categoria.
«Vogliamo muovere il mercato, far ripredere fiato alla nostra economia. Ad esempio dall’inizio del prossimo mese lanceremo nuovi mutui particolarmente favorevoli: c’è chi ha voglia di comprare casa e noi lo aiutiamo. Dando una mano a loro sosteniamo anche le imprese. Insomma facciamo girare di nuovo soldi: è quello di cui c’è bisogno adesso».
C’è bisogno anche di un po’ di ottimismo concreto per rilanciare produzione e consumi.
«Si può ripartire, certo. Ad esempio con il finanziamento 100 su 100 diciamo alle imprese metti tu i soldi che li mettiamo anche noi. Se poi pensiamo alle opportunità offerte dalla Regione allora la progettualità e l’innovazione possono essere premiate con liquidità».
Superare la crisi ed avere liquidità è l’obiettivo primario certo, ma adesso c’è chi sta male, molto male ad esempio gli artigiani.
«Il grido di dolore dei terzisti è giusto. va ascoltato e monitorato. I terzisti sono un valore per la filiera e perderli vuol dire perdere peculiarità del territorio. Alla Cna che ho incontrato in queste ore ho detto: se ci sono casi di imprese che non hanno ascolto, fatemeli sapere e vediamo cosa fare».
Gli imprenditori si lamentano dei tempi lunghi delle pratiche di finanziamento, che ne dice?
«E’ difficile dare tempi certi perché tutto è legato alla soggettività del caso. C’è la pratica che si chiude in 24 ore o quella per cui dobbiamo lavorare a lungo. Importante è che ci sia sempre e comunque massima trasparenza tra banca e azienda».
L’altro giorno a ’Matrix’ l’amministratore delegato di Unicredit Alessandro Profumo ha detto che su quattro pratiche di piccoli imprenditori tre sono accettate. E’ così?
«Sì, è un dato tradizionale. Noi siamo molto attenti alle imprese, ma siamo altrettanto chiari: possiamo aiutare quelle sane e che comunque anche in crisi abbiano una prospettiva di ripresa».
Quale futuro vede per Prato?
«La realtà di oggi non sarà quella di domani, ma vedo un territorio per progettualità, ingegneria e operatività proiettato sempre verso il tessile, ma nel territorio possono affermarsi anche altre attività».
Una crisi profonda.
«La crisi che viviamo qui è strutturale per il tessile, generale per l’economia mondiale, istituzionale e anche per la contrazione degli attori finanziari operanti sul territorio. Se istituzioni, forze economiche e finanziarie fanno un gioco di squadra e stanno tutti dalla stessa parte allora se ne esce. Avendo chiaro il quadro attuale e le possibili prospettive allora si può traghettare Prato verso una situazione migliore. Altrimenti...»
Altrimenti?
«Il rischio è quello di arrivare spossati alla ripresa che in quelle condizioni non si riaggancia».
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