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da il Tirreno del 27/03/09
Il ciclone della crisi investe Marini
Il presidente degli industriali taglia il personale. «E’ un gran dispiacere»
Il fatturato negli ultimi 2 anni è calato del 30% E “Marini industrie” è costretta a ristrutturare
PRATO. Sembrava che non ci si potesse mai arrivare. Quando fu eletto presidente dell’Unione industriale una delle caratteristiche a suo favore era proprio quella che la sua azienda non era minimamente toccata dalla crisi. Ora però i tempi sono cambiati, l’economia mondiale è stravolta. E anche il presidente degli industriali pratesi Riccardo Marini è costretto a tagliare sul personale. «Una rigorosa operazione di ristrutturazione», recita il comunicato diffuso dalla Marini Industrie. Nella giornata di ieri sono stati informati i sindacati e i lavoratori del Gruppo. Poi la comunicazione alla stampa. «Non ho mai fatto niente del genere. Mi dispiace da morire», è stato il commento a caldo del presidente Riccardo Marini.
«Anche il gruppo Marini Industrie - si legge nel comunicato - si vede costretto per la prima volta nella sua storia, iniziata nel 1945 con la fondazione del lanificio Marini&Cecconi, a intraprendere una rigorosa operazione di ristrutturazione».
Ospiti del Mondo e Risposte di moda, due delle aziende del Gruppo, verranno fuse in modo da razionalizzare l’attività e ottimizzare la gestione. E’ nell’azienda capofila Marini Industrie, quella che si occupa della produzione, che si procederà a una riduzione del personale che ora conta 32 lavoratori. Sul numero dei tagli, per il momento, Riccardo Marini non si sbilancia.
«Non so ancora quanti saranno i tagli - commenta l’imprenditore - devo ancora cominciare tutto l’iter. Seguirò le trattative insieme a mio fratello Roberto e con la consulenza dell’Unione industriale».
La decisione è stata assunta per far fronte a un calo dell’attività aziendale. «Negli ultimi due anni - sottolinea Marini - i fatturati sono stati più bassi, abbiamo avuto una riduzione del 30% mentre fino al 2006 l’attività era in forte espansione. E proprio per accompagnare questa espansione e favorire l’auspicio di un’ulteriore crescita, fino a tre anni fa, l’azienda ha introdotto nuovi collaboratori. Ora il mercato è sempre più difficile».
Il Gruppo produce tessuti per abbigliamento femminile sportivi ed eleganti e ha fra i principali mercati gli Stati Uniti: è proprio la flessione del mercato americano che ha contribuito in misura rilevante alla decisione di procedere alla ristrutturazione del gruppo.
Marini sa che non è il solo (anzi, forse è uno degli ultimi a essere costretto a mettere mano alla riorganizzazione interna) ciò nonostante è molto dispiaciuto di come vanno le cose. «E’ un passaggio che non avrei voluto percorrere. Non riesco a sopportare di dover tagliare il mio personale. Stiamo comunque lavorando su operazioni per rispondere alle difficoltà potenziando la rete commerciale. Due anni fa abbiamo aperto con successo un ufficio a Parigi e sono allo studio analoghe iniziative su altri mercati internazionali».
La riorganizzazione delle aziende dell’imprenditore Riccardo Marini non arriva comunque all’improvviso. Già l’assenza alla fiera Milano Unica, di cui il presidente dell’Unione era stato tra i promotori, era stata determinata da un’esigenza di razionalizzazione dei costi.
Ed era stato un primo campanello di allarme che anche Marini non avrebbe passato indenne il ciclone della crisi.
Ilenia Reali
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