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La mer, la fin...

venerdì 29 maggio 2009

Prato. Sacconi e gli ammortizzatori

Senza limiti... come la crisi??? Il problema è che anche un ragazzetto con elementari nozioni di meccanica sa benissimo che prima o poi gli ammortizzatori si scaricano...
MV

da il Tirreno del 29/05/09
«Ammortizzatori sociali senza limiti»

Il ministro Sacconi dice la sua sui provvedimenti contro la crisi

«Pronto a un tavolo per iniziative ispettive vicine alle vostre esigenze Per il credito dite quel che non va

PRATO. Ammortizzatori sociali senza limiti di tempo, di dimensione aziendale e di tipologia produttiva (almeno fino al 31 dicembre 2010) con uno stanziamento complessivo di 32 miliardi di euro. E’ stato questo il provvedimento più calzante per l’economia pratese annunciato dal ministro al lavoro Maurizio Sacconi durante il suo intervento all’assemblea annuale dell’Unione industriale pratese di cui è stato ospite. Qualche spiegazione in più sugli interventi mirati è arrivata con i giornalisti a cui ha annunciato «provvedimenti allo studio per chi è già in mobilità, e quindi ha fatto tutto il percorso di cassa integrazione, e che nell’arco del 2009 rimarrà senza alcun sostegno economico».
Il ministro Sacconi ha illustrato agli industriali e alle istituzioni presenti in via Valentini gli interventi del Governo per far fronte alla crisi dividendoli in necessità di dare stabilità, liquidità e occupabilità. E’ questo terzo pacchetto di interventi quello più vicino alle esigenze più specifiche di Prato.
Il ministro parte dal principio che in questa fase di crisi è necessario congelare i licenziamenti. Una moratoria, come ha già chiesto per Telecom, e che consenta di non perdere le professionalità interne alle aziende per il momento in cui il mercato ripartirà.
Quindi quando il ministro parla di ammortizzatori sociali senza limiti si riferisce a quei lavoratori e a quelle aziende che avrebbero necessità di ridurre il personale in questa fase. E che quindi non hanno già dipendenti in mobilità. Per questi, i 1.000 di Prato che, per intendersi, nel 2009 rimarranno senza sostegno, il ministro ha invece garantito un provvedimento ad hoc, in fase di studio, che ha chiamato «mobilità in deroga».
«La figura più vulnerabile in questo momento - ha detto il ministro durante l’intervento in assemblea - è il capofamiglia cinquantenne che rischia di perdere il lavoro per non ritrovarlo. E’ lui che dobbiamo proteggere mantenendo vivo il rapporto di lavoro e con forme di apprendimento concrete, non quelle che fino ad oggi sono state la ricchezza delle agenzie formative».
Il ministro ha poi parlato di nuovo modello di relazioni industriali con una fiscalità nuova per quella parte di salario, oggetto di contrattazione, e che riguarda i premi di produttività o i bonus previsti dalle aziende.
E tra gli argomenti toccati non è mancato il credito. «Denunciate comportamenti sbagliati delle banche alle prefetture», ha incitato gli imprenditori». E anche la legalità. Con chiaro il riferimento alle aziende cinesi. «Sono pronto - ha sottolineato - ad aprire un tavolo per mettere a confronto le vostre esigenze con le nostre iniziative ispettive».
Ilenia Reali


da la Nazione del 29/05/09

Gli ammortizzatori sociali copriranno tutte le esigenze»
Sacconi rassicura il distretto: «Nessuno resterà scoperto»
IN ATTESA dell’arrivo del ministro del lavoro, il presidente dell’Unione industriale pratese reitera le richieste di sempre sugli ammortizzatori sociali, esprimendo favore per « la cassa integrazione ordinaria senza obbligo di previsioni, o, in via alternativa, un più agevole accesso alla cassa integrazione straordinaria» e definendo «critico anche il limite di 5 anni per l’utilizzo degli ammortizzatori sociali: qui a Prato, a causa di quella che definivo doppia crisi, fra un po’ siamo al traguardo, e gli scenari che si aprono sono molto preoccupanti». Dopo poco sarà lo stesso Sacconi a rassicurare Marini e l’uditorio: «Sugli ammortizzatori sociali — dice il ministro — abbiamo messo in campo 32 miliardi di euro e crediamo non solo che siano sufficienti, ma che non li spenderemo di sicuro tutto per il 2009 e il 2010». Al di là dell’entità delle risorse disponibili, il ministro rassicura su tempi, modalità e flessibilità degli ammortizzatori: «Abbiamo deciso di rendere ordinaria la cassa integrazione straordinaria per crisi, stabilito che non ci siano limiti temporali, per cui è superato il problema del raddoppiare le 52 settimane in due anni di cassa integrazione in due anni, o il tetto dei cinque anni. Anche chi ha già esaurito questo percorso potrà avere la cassa integrazione, esiste quella in deroga che è in deroga a tutto». Insomma, i soldi ci sono i tempi e le modalità pure. Sacconi assicura: «Nessuno sarà lasciato senza copertura», anche se «per evitare abusi, occorrerà che tutto sia all’interno di accordi tra imprenditori e sindacati con la Regione (o in qualche caso con il Governo) per gestire questi passaggi». Un po’ più problematica la questione dei cento lavoratori pratesi che ogni mese escono dalla mobilità e non altre forme di copertura. «Su questo studieremo il da farsi — dice il ministro — stiamo pensando a forme di mobilità in deroga».

POI SACCONI affronta il tema della legalità e del distretto parallelo cinese. «Su questo condivido in pieno il vostro impegno per far emergere il più possibile le aziende e lo sforzo per colpire le illegalità». Su questo, il ministro si dice disponibile ad aprire un tavolo specifico con il distretto pratese. Riguardo alle difficoltà dei giovani a trovare un lavoro consono agli studi e alla formazione che hanno seguito, Sacconi lancia un appello: «Oggi un giovane deve accettare qualunque impiego, anche il piu’ faticoso, anche il piu’ lontano dal proprio titolo di studio e dalle proprie aspettative. Quando sarà intervistato da quel funzionario a cui dovrà chiedere un lavoro, lui lo apprezzerà proprio per questo. La disponibilità ad accettare qualsiasi lavoro mostrerà che è una persona responsabile e questo varrà più del suo titolo di studio».
Roberto Davide Papini

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