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da la Nazione del 31/05/09
Carlesi: «Meno assessori» Paoletti: «Controlli ai cinesi»
IL CONFRONTO fra i candidati a sindaco Carlesi e Paoletti non entusiasma i compagni: bassa affluenza di pubblico, ieri mattina, alla Casa del Popolo di Coiano.
In uno dei luoghi simbolo della fede rossa e sede di storici congressi pratesi dell’ex partito comunista, solo una quarantina di persone ieri mattina ha assistito al faccia a faccia fra il candidato a sindaco del centrosinistra Massimo Carlesi e quello di Rifondazione Comunista, Paolo Paoletti.
Paoletti ha subito ribadito i motivi alla base della mancata alleanza a livello locale fra le due forze politiche: «Noi volevamo un’urbanistica più partecipata, che la giunta Romagnoli non ha garantito, poi non ci stavamo ad essere una piccola corrente di una sinistra annaquata. Inoltre credo siano subentrate anche questioni personali».
Carlesi invece ha spiegato: «La passata Giunta purtroppo dava per scontato una certa sintonia con i cittadini e talvolta non ha favorito la partecipazione. Non devo comunque difendermi dall’assalto di Paoletti, bensì da quello della destra becera a cui appartengono sia Milone che Cenni». Poi il faccia a faccia è proseguito con toni non troppo accesi.
Sulla crisi e sul modo di produrre nuovo sviluppo Paoletti ha ribadito la necessità di utilizzare i fondi della Cogefis e della Camera di Commercio per aiutare le famiglie in difficoltà e rilanciato il progetto sull’ambiente e sulle nuove tecnologie da sviluppare insieme all’Università, mentre Carlesi ha proposto più sobrietà.
«Ridurrò il numero degli assessori, eliminerò la figura del direttore generale, accorperò alcune partecipate e taglierò le consulenze esterne in modo da avere a disposizione subito 400 mila euro» ha spiegato. Qualche risata sulla battuta di Paoletti sulla nuova tramvia: «Gli studi sulle infrastrutture che ipotizzano migliaia di passeggeri sulla tramvia sono irreali: mi ricordano un certo rock demenziale tipo Skiantos». Applausi poi sulle critiche a Milone: «E’ una fesseria ed è puro razzismo la proposta del 75% dei posti per i bambini italiani, ci manca solo di metter il cartello vietato l’ingresso ai cani e agli ebrei» Tante le risposte dissimili fra i candidati: per esempio sul rispetto della legalità. «Il sindaco, come vuol far credere qualcuno, non ha poteri infiniti e anche il decreto Maroni non dice questo — ha sostenuto Carlesi — A Prato c’è una carenza di organici e risorse per la sicurezza, ma deve essere il governo centrale ad intervenire». «Non sono d’accordo — ha chiarito Paoletti — il sindaco deve sollecitare il prefetto e poi deve costringere per esempio l’Asm a controllare che i cinesi non continuino a gettare qualsiasi cosa nei bidoni».
Poi Carlesi è scivolato quasi in una involontaria e divertente gaffe rispondendo alla domanda di un compagno che chiedeva se in caso di ballottaggio avesse appoggiato Paoletti: «Credo che sarò io ad andare al ballottaggio e non Paoletti…anzi scusate sono certo che comunque vinceremo al primo turno!».
Filippo Federighi
1 commento:
Quella del ballottaggio, più che gaffe, mi sembra un delirio di onnipotenza. Mandiamoli a casa questi stronzi animati!
Francesco Fedi
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