Quindi, più che pensare alle "quote" razziste, che non farebbero altro che spingere ulteriormente nella marginalità economia e sociale una larga fetta della popolazione pratese, pensiamo piuttosto a come creare una rete di servizi sociali, alla persona e alle famiglie, in grado di poter far fronte alle legittime richieste di tutti. Legittime, perché chi vive regolarmente in Italia ha pagato e paga le tasse come e quanto gli italiani, così come il resto dei contributi! E quanto gli italiani hanno il diritto di usufruire dei servizi messi a disposizione.
da il Tirreno del 31/05/09
Milone e Bini rilanciano: «Ci sono quarantamila clandestini»
PRATO. Aldo Milone, candidato sindaco della lista “Prato libera e sicura” e Gianluca Bini, candidato al consiglio comunale, rilanciano sulla questione immigrazione. Presentando, questa volta, anche numeri sulle comunità immigrate, alcuni dei quali allarmanti, ma di provenienza sconosciuta. «La situazione degli immigrati a Prato rischia davvero di degenerare se non vengono prese misure concrete e soprattutto si rischia di scatenare una guerra sociale come mai prima». Così Gianluca Bini che si riaggancia alla proposta lanciata da Aldo Milone, di dividere i bandi per destinare alloggi popolari e posti in asili nido per il 75% ai pratesi e per il 25% agli stranieri che abbiano dimostrato di essere in regola.
A scatenare la reazione di Bini e Milone la lettura di alcuni dati: a Prato gli stranieri regolari inciderebbero per il 13,66% della popolazione e per il 48% sui nuovi nati senza considerare la quota di clandestini che sarebbe attorno alle 40mila persone, a fronte di una media nazionale che si attesta sul 5,75%. «Si tratta di una popolazione in costante crescita - aggiungono - che assorbe mediamente il 30% delle risorse economiche a disposizione dei servizi sociali». «E’ una situazione unica e, come tale, va gestita - attaccano Bini e Milone - Per avere un’idea del peso che gli stranieri hanno sulle casse comunali e non solo, secondo i dati forniti dall’Istat e dai servizi sociali, l’ufficio nel 2007 ha gestito 29 sfratti di cui il 44,8% riguardanti famiglie straniere. Al 30 agosto 2008 gli alloggi popolari addirittura nel 63% dei casi sono stati riservati a stranieri. Ogni giorno ascoltiamo storie di famiglie in difficoltà, lo ribadiamo, il Comune deve tener conto dei problemi di chi ha pagato tasse e contributi per una vita e nel momento in cui ha bisogno di aiuto non può essere scavalcato da altre persone».
Sul fronte dell’emergenza casa le locazioni a canone calmierato nel 2008 per il 30% sono state assegnate a cittadini stranieri, così come il 23,4% dei contributi è finito nelle tasche di extracomunitari. Sempre nel 2008 gli assistenti sociali hanno erogato 1.508 contributi di cui il 24,81% è andato a stranieri. Lo stesso per il sostegno alla scuola (contributi per mensa, trasporto e libri): nel 2008 l’incidenza sulle spese è stata pari al 41,52%.
«Servono altri esempi? - concludono Bini e Milone - Nelle nuove graduatorie per assegnare i posti degli asili, le famiglie straniere rappresentano il 30%, al pronto soccorso gli accessi di extracomunitari regolari nel 2008 sono stati il 16,5%, una dato al quale vanno aggiunte le centinaia di ricoveri di persone senza documenti e infine i neonati extracomunitari nel 2008 hanno rappresentato il 48,65% delle nascite». E concludomo: «Forse Martini e Carlesi farebbero bene a leggersi i dati prima di proporre leggi per accogliere i clandestini, se non si fa fronte a quest’ondata Prato sarà messa in ginocchio».
da la Nazione del 31/05/09
«Case, scuole e nidi: stranieri pigliatutto»
«LA SITUAZIONE degli immigrati a Prato rischia davvero di degenerare se non saranno prese misure concrete, soprattutto si rischia di scatenare una guerra sociale come mai prima». Aldo Milone e Gianluca Bini, candidato sindaco e capolista di Prato libera & sicura, lanciano un nuovo allarme e snocciolano dati: «I servizi sociali del Comune nel 2007 ha gestito 29 sfratti per morosità di cui il 44,8% riguardanti famiglie straniere — spiegano —. Al 30 agosto 2008 gli alloggi popolari addirittura nel 63% dei casi sono stati riservati a stranieri. Ogni giorno ascoltiamo storie di famiglie in difficoltà: lo ribadiamo, il Comune deve tener conto dei problemi di chi ha pagato tasse e contributi per una vita e nel momento in cui ha bisogno di aiuto non può essere scavalcato da altre persone». Ma Milone e Bini fanno altre cifre: nel 2008 le locazioni a canone calmierato per il 30% sono state assegnate a stranieri, così come il 23,4% dei contributi per l’affitto, il 24.81% dei contributi a disposizione degli assistenti sociali e il 41.52% dei fondi per il sostegno scolastico (aiuti per mense, trasporti e libri). «Servono altri esempi? Nelle nuove graduatorie per assegnare i posti degli asili – concludono Bini e Milone –, le famiglie straniere rappresentano il 30%, al pronto soccorso gli accessi di extracomunitari regolari nel 2008 sono stati il 16,5%, una dato al quale vanno aggiunte le centinaia di ricoveri di persone senza documenti e infine i neonati stranieri, nel 2008 il 48,65% del totale. Martini e Carlesi farebbero bene a leggersi questi dati prima di proporre leggi per accogliere anche i clandestini: se non si farà fronte a quest’ondata Prato sarà definitivamente messa in ginocchio».
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