MV
da il Tirreno del 28/05/09
Con Cangemi torna in campo la sigla Dc
«Propongo una navetta notturna per riportare a casa i giovani»
E’ in lizza per guidare la Provincia «Puntare sul turismo»
In che modo la Provincia può contribuire a risollevare il distretto?
«Non esistono priorità senza prima ascoltare i cittadini e capire quali risorse ci sono a disposizione. La mobilità però è sicuramente un’urgenza».
Cioè?
«Stiamo raccogliendo le sottoscrizioni per istituire una navetta notturna che giri tutto il territorio. I giovani che escono la sera spesso a bere nei pub non possono lasciare la macchina a casa perché non esiste un servizio di trasporto pubblico notturno. In alternativa potremmo fare come a Londra dove ci sono i cosiddetti “angels”, persone munite di monopattino elettrico addette a riportare a casa la gente dal ristorante o dal pub».
Quali sono i settori sui quali concentrerebbe gli investimenti?
«Il turismo. Prato ha grosse potenzialità: abbiamo splendide montagne per gli appassionati e aree verdi molto estese nella zona intorno a Cantagallo, dove, negli ultimi anni, sono nati molti agriturismi. Andrebbero fatti conoscere per far acquistare valore al territorio».
Nel suo programma c’è un’attenzione particolare al sociale. Da dove si dovrebbe cominciare?
«La popolazione sta invecchiando, per cui sarà opportuno provvedere a creare nuove strutture per ospitare gli anziani, da gestire con il volontariato. A breve scadranno anche i termini della cassa integrazione e ci saranno sempre più famiglie in difficoltà, anche in questo caso bisognerà garantire un sostegno».
Lei è molto giovane. Ha qualche idea per aiutare la sua generazione?
«Ho in mente una piano di edilizia che consenta alle giovani coppie di comprare casa a mutui agevolati grazie agli accordi con le banche e permetta di stipulare contratti di locazione a costi calmierati».
Per quanto riguarda il futuro del distretto, rilanciare il tessile o diversificare?
«Diversificare. Penso alle nuove tecnologie e alle nanotecnologie. Forse non tutti sanno che in Toscana e a Prato in particolare, abbiamo migliaia di brevetti chiusi nei cassetti che non hanno modo di essere sfruttati. Noi cercheremo di tirarli fuori mettendo in piedi un concorso che porterà alla valorizzazione di queste idee che le garantisco, potrebbero essere rivoluzionarie».
In che senso?
«Sono convinto che in qualche caso ci potrà essere la soluzione vera alla crisi del distretto».
Barbara Burzi
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