E guarda caso strano, il "paladino" diventa Cenni...
MV
da il Tirreno del 24/05/09
Cenni ha convinto l’Unione
Commercianti: conclusi gli incontri coi candidati
«Massimo Carlesi ha dedicato solo poche righe al commercio»
PRATO. L’Unione commercianti ha concluso le consultazioni con i candidati a sindaco e tira le somme. «Secondo noi, oggi più che mai, questa città e questa provincia hanno bisogno di stimoli nuovi, hanno bisogno di cambiare radicalmente una classe dirigente che sembra aver già espresso tutte le sue energie».
Aldo Milone. «Aldo Milone ha dimostrato, di essere in grado di utilizzare tutta la sua esperienza personale per risolvere problemi concreti e, diremmo, estremamente apprezzati dalle persone. Sulla presenza di immigrati in questa città e in questa provincia, troppo spesso alcune forze politiche hanno incomprensibilmente glissato, rimosso e dimenticato - colpevolmente - un problema che inevitabilmente è scoppiato e che è molto percepito invece proprio dalla stessa gente sulla quale si basa il consenso grazie al quale hanno governato. Ebbene, Milone ha dimostrato di saperci fare ed ha dimostrato anche di saper interagire con una macchina pubblica che forse, fino ad oggi, non è stata valorizzata ed apprezzata».
Roberto Cenni. «Roberto Cenni - prosegue l’Unione - probabilmente il suo è stato un parto difficile ma infine tutti gli scogli e i dubbi sono stati risolti. La sua caratteristica è proprio l’inesperienza pubblica e questo per noi non è necessariamente un male perché significa non essere vincolati ad ancoraggi psicologici e metodologici che troppo spesso invece limitano le capacità di chi potrebbe fare di più e di meglio. Cenni non è l’ultimo arrivato, conosce bene la città ma soprattutto ne conosce intimamente gli equilibri e le potenzialità. E’ un imprenditore di successo e per questo potrebbe poter governare meglio di altri l’elemento impresa che appunto, per noi, risulta essere il perno fondamentale e la peculiarità del territorio. E’ certamente l’unico che può “sdoganare” la destra pratese che forse anche colpevolmente non è mai riuscita a scrollarsi di dosso gli scheletri di un passato non proprio presentabile. E’ probabilmente un candidato giusto anche per recuperare immagine e visibilità positiva di Prato in Italia e nel mondo. Sul suo programma apprezziamo e condividiamo soprattutto: il giudizio sulle società partecipate dal Comune che dovranno tornare ad essere non centri di potere ma soggetti al servizio della collettività; il concetto di attribuire nuovamente agli amministratori pubblici il ruolo, la competenza e soprattutto la responsabilità degli atti pubblici; le perplessità sul progetto Banci; la visione pragmatica e concreta sulle questioni e le criticità che riguardano il centro storico e le periferie. La società e soprattutto i nostri soci sapranno scegliere al meglio».
Nessun commento:
Posta un commento