Gelmini: ''La scelta del tempo lungo non è una bocciatura del maestro unico''
Il ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini è intervenuta questa mattina a Milano presso l'ospedale Don Gnocchi, e si è intrattenuta con i giornalisti, toccando temi caldi della politica scolastica.
La Gelmini ha difeso la scelta governativa del maestro unico. Per il ministro, la scelta da parte delle famiglie a favore del tempo lungo non ha niente a che vedere con una possibile bocciatura del maestro unico: "Il maestro unico esiste indipendentemente dal quadro orario scelto dalle famiglie. Esiste nelle 24, nelle 27 e nelle 30 ore. La scelta delle famiglie del quadro orario non ha nulla a che vedere col maestro unico che è il modello che abbiamo scelto".
Il titolare del Ministero dell'Istruzione ha spiegato che il modello pedagogico basato sulle compresenze di più insegnanti sulla stessa classe si è rivelato inadeguato: "Credo che il cosiddetto modulo, la presenza di più insegnanti nella stessa classe non abbia portato buoni risultati. Il modello del maestro unico di riferimento si conferma indipendentemente dalla scelta delle famiglie che, peraltro, hanno esercitato libertà di scelta e sembra abbiamo privilegiato le 30 ore".
La Gelmini ha anche chiarito che il governo, "grazie a un migliore impiego delle risorse", ha aumentato le risorse per il tempo pieno: "Quindi, non ci saranno problemi e sarà possibile rispettare il tempo pieno e la scelta delle famiglie".
Il ministro ha poi commentato l'ampio numero di insufficienze negli scrutini del primo quadrimestre della scuole superiori: "Quest'anno il giudizio è stato più severo. Probabilmente il passaggio ai voti ha determinato una maggiore severità, come è giusto che sia. Non credo che i ragazzi siano meno preparati, ma credo che gli insegnanti abbiano utilizzato un metro di valutazione più rigoroso".
Infine, il ministro è tornato sulla necessità di "ripristinare una comunità educativa", tra la famiglia e la scuola, per combattere i fenomeni di bullismo: "Come Paese dobbiamo rilanciare un progetto educativo dove nessuno si può chiamare fuori". Sulla pioggia di cinque in condotta nelle scuole superiori evidenziata dagli scrutini del primo quadrimestre il ministro, l'inquilino di viale Trastevere ha spiegato: "I dati mettano in evidenza come la riforma sia stata recepita dalla scuola. Mi pare sia stato compreso il senso della valutazione del comportamento che non vuole essere un modo per punire, ma per educare. Occorre premiare coloro i quali tengono comportamenti corretti, ma anche educare i più indisciplinati".
tuttoscuola.com
lunedì 2 marzo 2009
Per l'opposizione e i sindacati, i dati sulle iscrizioni sono bocciatura della riforma
I dati del Ministero dell'Istruzione, che indicano una scelta da parte delle famiglie con figli iscritti alla prima classe della scuola primaria di orari lunghi di 30 e 40 ore settimanali, sono letti dall'opposizione e dai sindacati come un plebiscito sfavorevole nei confronti del riforma del Gelmini sul maestro unico.
Ne sono testimonianza le dichiarazioni del neo responsabile Educazione del Pd Giuseppe Fioroni, che spiega: "I dati del ministero evidenziano come le famiglie italiane abbiano bocciato il maestro unico e il modulo delle 24 ore. Il tempo pieno si rafforza nel nord del paese e il sud continua ad impoverirsi la dove c' è più bisogno di una offerta formativa in grado di rispondere ai bisogni del territorio". L'ex ministro del governo Prodi si chiede dunque "come farà questo governo con i tagli economico finanziari e le scelte fatte, a garantire gli standard di qualità a cui i genitori italiani erano abituati".
Anche Massimo di Menna, segretario di Uil Scuola, legge i dati sulle iscrizioni come una conferma del "modello organizzativo delle scuole italiane, che ha funzionato negli anni precedenti", e chiede "un numero di insegnanti sufficiente per garantire la continuità didattica".
Mimmo Pantaleo, segretario generale della Flc Cgil, chiede al governo di "sciogliere le sue contraddizioni" e "di rispettare l'impegno preso, cioè di garantire quello che le famiglie avrebbero chiesto". Il sindacalista cgiellino è però pessimista sulle volontà dell'esecutivo: "Appare difficile che possano assicurare al 90% delle famiglie il tempo prolungato con i tagli previsti. Il ministero ha fatto gli organici prevedendo classi di 27 ore ed ora non potrà soddisfare la domanda delle famiglie".
Per Fabio Giambrone, vicepresidente dei senatori IdV e capogruppo del partito in Commissione istruzione a Palazzo Madama, i dati del ministero dell'Istruzione sono essi stessi "un referendum per sapere cosa pensano gli italiani della riforma scolastica". E il risultato è questo: "Le famiglie italiane l'hanno già bocciata, come risulta dalle iscrizioni fatte per la prima elementare".
Anche Francesco Scrima della Cisl Scuola parla di bocciatura della riforma, mentre il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio, chiede al ministro Gelmini, "considerata la posizione che i genitori italiani hanno espresso attraverso le iscrizioni, di fare un passo indietro sui tagli che stanno per colpire la scuola".
tuttoscuola.com
lunedì 2 marzo 2009
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