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La mer, la fin...

domenica 1 marzo 2009

Scuola. I professori si sfogano con il voto in condotta.

Una scuola superiore allo sbando, in preda alla guerra del voto in condotta. Alla primaria iscrizioni di massa al tempo pieno. La Gomorra gelminiana si sta attuando.
mv
Nelle scuole superiori coinvolto il 72 per cento degli studenti
Quasi 35mila ragazzi non hanno avuto la sufficienza per il comportamento
Scrutini, pioggia di 5 in condotta e aumentano le insufficienze
Nelle iscrizioni alle elementari l'80 per cento sceglie le 30 o 40 ore

ROMA - Pioggia di 5 in condotta agli scrutini intermedi, mentre le lingue sorpassano la matematica nelle insufficienze dei ragazzi. Dai dati del ministero dell'Istruzione al termine degli scrutini del primo quadrimestre nella scuola secondaria di secondo grado risulta che il 72% degli studenti ha riportato almeno una insufficienza (lo scorso anno erano il 70,3%). Maggiori carenze si registrano negli Istituti professionali (con l'80% dei ragazzi che ha riportato insufficienze) e nelle regioni del Centro Sud. Sud che ha anche il record dei 5 in condotta. Dati che allarmano in particolare per gli studenti dell'ultimo anno che, anche con una sola insufficienza (condotta compresa), non saranno ammessi all'esame di Stato. Nell'elenco delle pagelle con insufficienze seguono gli istituti tecnici con il 78,1%, i licei artistici e gli istituti d'arte, gli ex istituti magistrali, i licei scientifici e i classici. Gli studenti "più bravi" sono stati i ragazzi del Liceo Linguistico, in cui il 40,1% è arrivato agli scrutini intermedi senza insufficienze. Le carenze si riscontrano in modo abbastanza uniforme tra le diverse zone del paese (Nord 70,1%, Centro 74,0%, Sud ed Isole 74,4%). Ma le insufficienze al sud crescono. Tra le discipline, le lingue straniere superano la matematica e diventano la materia che registra il maggior numero di insufficienze, con il 63,3% (il 62,2% lo scorso anno) Per quanto riguarda i 5 in condotta, sono stati 34.311, dei quali 8.151 con la sola insufficienza in comportamento. I più indisciplinati agli istituti professionali, seguono i tecnici. Nella scuola media i ragazzi con almeno una insufficienza sono stati il 46%, ma a differenza delle scuole superiori le carenze si distribuiscono in modo abbastanza omogeneo tra le principali discipline
Iscrizioni alle scuole elementari. Il ministero ha diffuso anche un campione statisticamente significativo delle richieste di iscrizione alle scuole elementari. Un sostanziale "bocciatura" del modello del maestro unico: sei famiglie su dieci hanno scelto l'orario scolastico delle 30 ore, mentre il 34% chiede la 40 ore. Analizzando le iscrizioni per l'anno scolastico 2009/2010 di un campione di circa 900 scuole rappresentative e distribuite tra tutto il territorio nazionale risulta dunque che il 3% abbia scelto le 24 ore, il 7% le 27 ore, il 56% le 30 ore, il 34% le 40. Dati rispetto ai quali il ministro Gelmini precisa che tutti i modelli orari prevedono il maestro unico di riferimento "e non solo quello a 24 ore come qualcuno sostiene in maniera imprecisa. Il maestro unico di riferimento sarà una figura indispensabile per la formazione del bambino così come accade in tutti i paesi europei". La replica della Cisl. "Le proiezioni sulle richieste di iscrizione alla scuola primaria non lasciano adito a dubbi: alle famiglie italiane il modello del maestro unico piace poco o nulla", afferma Francesco Scrima, segretario generale di Cisl Scuola. "Ad essere preferiti e richiesti sono infatti i modelli che da anni vedono la nostra scuola primaria ai primi posti nelle classifiche internazionali. Le famiglie giustamente chiedono un tempo scuola più ricco per una scuola di qualità migliore. Si rivelano quindi per quello che sono - ha aggiunto Scrima - le improvvisate divagazioni pedagogiche del governo e del ministro dell'Economia, che hanno tentato di coprire con la vuota retorica del ritorno ai bei tempi passati un'operazione che punta a fare cassa riducendo seccamente il numero dei docenti. Una manovra che in realtà colpisce, come avevamo previsto, la buona scuola insieme alle attese delle famiglie italiane".
(1 marzo 2009 la Repubblica.it)

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