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La mer, la fin...

domenica 31 maggio 2009

Prato verso le amministrative. Milone Libero e poco sicuro

Eh si... Milone è veramente monotematico e monotono... E guardando alle sue idee, come ci invita a fare, siamo indecisi tra i brividi e i conati di vomito...
MV

da il Tirreno del 31/05/09
Milone: «Basta con le logiche di partito»

Il leader di Prato Libera e sicura: «Guardiamo alle idee»

«Troppo corta la coperta della sanità per italiani e stranieri. Di fronte a numeri così grandi non ci possono essere risorse per tutti»

PRATO. Non vuole sentirsi dare di razzista, né tanto meno di leghista, per i toni che ha assunto ultimamente la sua campagna elettorale: per lui, quando si tratta di immigrazione cinese, parlano solo i numeri.
E gli ultimi dati sul fenomeno fanno rabbrividire Aldo Milone, candidato sindaco per la lista “Prato Libera & Sicura”.
A quali numeri si riferisce?
«Oggi a Prato vivono tra i 35 e 40mila clandestini. Non sono cifre sparate a caso, ma fondate su un meccanismo di calcolo ben preciso. Pensiamo che nell’ultimo anno i macchinari delle ditte orientali finiti sotto sequestro sono circa 15mila. Se in un’impresa cinese lavorano minimo due addetti, questo vuol dire che 30mila stranieri di provenienza asiatica sono potenzialmente irregolari. E si continua ancora a proteggerli...
Un’allusione alla legge regionale sull’immigrazione?
«E’ un provvedimento demagogico. Mi domando quanto ci sia bisogno di ricorrere a una legge per dare assistenza ai regolari, visto che la Bossi-Fini prevede già l’assistenza obbligatoria per loro. Per questo mi sorge il sospetto che si voglia aggirare l’ostacolo tutelando di proposito i clandestini. La coperta della sanità è corta per tutti».
In che senso?
«C’è una specificità del caso Prato di cui la Regione dovrebbe tenere conto. Evidentemente, di fronte a numeri così importanti non ci potranno essere risorse per tutti».
Ha costruito la sua campagna elettorale sul cavallo di battaglia della sicurezza. Non teme di essere stato ripetitivo?
«Ho semplicemente detto le cose come stanno. Non è una novità che un miliardo di euro all’anno si diriga da Prato verso la Cina. Vogliamo continuare a negare la verità? La sinistra getti la maschera quando s’interroga su questi temi. E comunque nel mio programma trovano spazio altre proposte».
Sul fronte della crisi economica, ad esempio, qual è la sua ricetta?
«Intanto dobbiamo dare una mano ai lavoratori in mobilità che hanno cinquant’anni. Il Comune dovrebbe farsi carico di affidare loro dei lavori socialmente utili, senza appaltare questi servizi a cooperative esterne».
Come sostenere le imprese?
«C’è molto da lavorare per recuperare quegli oltre 20milioni di euro di evasione di Tia, di cui il 90% imputabile alla comunità cinese».
Sempre colpa dei cinesi, insomma?
«Non è così: ci sono i furbetti anche tra i pratesi che denunciano un reddito falso. Ma rimane il fatto che l’evasione “gialla” è la piaga del distretto parallelo».
Lei è un frequentatore abituale del centro storico. Se fosse sindaco, cosa farebbe per renderlo più fruibile?
«Occorre puntare su un serio piano di rilancio, per trasformarlo nel “salotto” della città. Vediamo che gli immigrati si stanno facendo largo anche nelle attività commerciali. Penso ai kebab che hanno aperto nel centro storico. Esercizi come questi dovrebbero rispettare precisi criteri di decoro e qualità, altrimenti se ne dovrebbe vietare l’apertura».
Torniamo alle elezioni. Aldo Milone si sente oggi un uomo di centrodestra?
«Assolutamente no. Rifiuto qualsiasi etichetta di partito. Vorrei che si smettesse di ragionare in termini di logiche di partito, ma che si guardasse agli uomini e alle idee».
Maria Lardara

1 commento:

zia Alma ha detto...

uomini e idee, proprio quello che manca a Milone
la zia Alma