Gli uffici ministeriali chiamati in causa per il silenzio-assenso sui progetti Berlusconi: contropiede alla crisi. Franceschini: chissà che storie ha raccontato alla Ue
Piano casa, allarme-soprintendenze. Toscana ricorso alla Consulta
di MARIA CRISTINA CARRATU' e LUISA GRION la Repubblica 22.03.'09
ROMA - Per Berlusconi è "un contropiede" alla crisi apprezzato da tutta Europa, per Franceschini una delle "storielle" che il premier racconta quando va in giro. Il decreto sul piano casa, che dovrebbe arrivare al Consiglio dei ministri venerdì prossimo, continua a macinare polemiche, ad alimentare scontri fra maggioranza e opposizione e finisce ora anche al centro di un ricorso alla Consulta che la Toscana si prepara a portare avanti per stoppare il decreto. Un clima teso che preoccupa anche Bossi, convinto ora che il premier debba "trattare adeguatamente con le regioni, sentire cosa vogliono, altrimenti si mettono di traverso ed è guerra". Dalle soprintendenze, chiamate in causa per via del silenzio-assenso sui progetti previsto dopo 30 giorni, arriva l'allarme: "Sarà l'assalto e la devastazione del paese" ha commentato Cerasoli della Uil-beni culturali. Ma il governo, si sa, ci punta moltissimo perché vi vede "un contropiede economico - come lo definisce il premier - che creerà posti di lavoro e ammodernerà il patrimonio edilizio delle famiglie". E di fatto la maggioranza incassa, sul piano casa, un mezzo assenso dell'Udc. "Se è una cosa seria, se non è l'ennesimo spot siamo disponibili a sostenere gli sforzi del governo - ha commentato il leader Casini - ma visto che siamo persone serie aspettiamo di vedere i fatti". Guardato da centrosinistra il piano casa è tutt'altra cosa: "Noi non sbattiamo la porta - ripete il leader del Pd Franceschini - ma così com'è il piano è inaccettabile. Non possiamo ammettere che sia possibile ampliare del 20 per cento la cubatura per tutti gli edifici".
Quanto al vantato successo del progetto in Europa Franceschini commenta: "Sarei veramente curioso di sapere come glielo ha raccontato, avrei voluto avere una web cam. Sappiamo che Berlusconi racconta tante storielle, come le chiama lui: noi le chiamiamo barzellette". Il tema non può che incendiare le polemiche, da Realacci che accusa il piano di gettare "luci sinistre sul federalismo", a Di Pietro, leader dell'Idv che ci va giù deciso parlando di "truffa elettorale e istigazione a delinquere". Nell'intreccio delle strane "alleanze" Storace, de La Destra, avverte che "la differenza è facile da spiegare: Berlusconi magari vede casa mia e dice "diamogli la possibilità di allargarla del 20 per cento", io dico che bisogna preoccuparsi soprattutto di chi la casa non ce l'ha". Passando dalle parole ai fatti, c'è però anche chi studia la strategia da mettere in atto per bloccare. La Regione Toscana discuterà sul da farsi in giunta, prima della conferenza Stato-Regioni di mercoledì. Prima mossa: l'ipotesi di sollevare una questione di legittimità costituzionale. "Siamo in pieno conflitto istituzionale" ha detto l'assessore all'urbanistica Conti, un conflitto "aperto dallo stesso governo" che ha legiferato in una materia di esclusiva competenza delle Regioni. Altra ipotesi cui si lavora è quella di disertare l'appuntamento di mercoledì, ma c'è chi pensa di ricorrere al "sabotaggio intelligente": visto che il testo afferma che il decreto vale fino all'emanazione di leggi regionali si potrebbero far approvare al volo un paio di articoli per re-incardinare la normativa urbanistica ed edilizia sui principi di tutela fin qui fatti valere in Toscana.
(22 marzo 2009)
TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!
La mer, la fin...
domenica 22 marzo 2009
Cemento. La Grande Colata del cavalier Cazzuola.
La Toscana se la cavava bene già senza l'aiuto del Governo. Così diventa imbarazzante anche per Conti.
mv
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