Date le caratteristiche rilevate nei casi curati, sarebbe fondamentale che l'ASL, in collaborazione con gli assessorati alle Politiche Sociali e alla Multiculturalità, varasse un progetto di informazione capillare presso le comunità dei migranti per prevenire il più possibile l'aumento del fenomeno.
MV
da il Tirreno del 24/03/09
Allarme Tbc: Prato è al primo posto
Negli ultimi 10 anni, a causa dell’immigrazione, i casi si sono triplicati
Qui c’è il tasso più alto della Toscana L’impegno dell’Asl nella campagna di prevenzione. Vaccino gratis ai nuovi nati
PRATO. Oggi marzo si celebra in tutto il mondo la Giornata contro la tubercolosi. L’iniziativa giunta alla ventottesima edizione è stata promossa dall’Organizzazione mondiale della sanità per porre l’attenzione su strategie di prevenzione e lotta alla malattia, recenti acquisizioni scientifiche, diagnosi e cura. Oggi la tubercolosi è curabile e si può giungere alla guarigione attraverso un adeguato piano terapeutico.
Negli ultimi 10 anni, dal 1997 al 2007, nella realtà pratese la situazione della tubercolosi si è modificata. Siamo passati da una media di 20 nuovi casi di Tbc all’anno, prevalentemente in persone anziane di nazionalità italiana, agli attuali 63 nuovi casi all’anno dei quali il 60% in giovani provenienti da Paesi non europei. Questo forte aumento è confermato dall’andamento del tasso di notifica, che dal valore di 8.9 su centomila abitanti è passato a 26.0 su centomila abitanti. E’ il tasso più alto in Toscana dove si registra una media di circa 9.0 su centomila abitanti.
I dati dimostrano che nella nostra realtà la tubercolosi è una malattia giovane, tipica delle aree a forte immigrazione da Paesi non europei nei quali questa malattia infettiva è ancora presente con alta frequenza. Nella nostra Provincia si è determinato un incremento di questa malattia con la crescita del fenomeno migratorio (i migranti si portano dietro lo stato di infezione o di malattia, personale o nella propria famiglia, che avevano nel loro Paese d’origine. L’infezione diventa malattia o la malattia si conclama nel Paese ospite in media entro i primi due anni dall’arrivo anche per le condizioni di vita dell’immigrato).
«Questi dati, da anni, - spiega Luigi Ricci, direttore Unità funzionale Igiene e sanità pubblica Asl 4 - hanno allertato i servizi sanitari dell’Asl 4 che si sono impegnati, in base a protocolli di sicurezza a precisa valenza scientifica, curando i malati, individuando i contatti a rischio ed evitando il diffondersi dell’infezione. Nell’Asl 4 la vaccinazione antitubercolare viene offerta gratuitamente a tutti nuovi nati da genitori provenienti da Paesi ad alta endemia tubercolare nella convinzione che la vaccinazione possa contribuire a garantire più salute alla collettività. Un gruppo tecnico costituito nell’Asl 4 composto dai direttori di Malattie infettive, Igiene e sanità pubblica, Pediatria e Laboratorio analisi - prosegue Ricci - sta valutando anche la possibilità di introdurre ulteriori interventi di prevenzione affidabili e sostenibili su basi scientifiche e risorse disponibili. In questa attività si mantiene il collegamento con le istituzioni, le comunità del territorio in sintonia con la Società della Salute».
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