In generale, gli industriali pratesi non sembrano aver gradito più di tanto lo svolgersi della trasmissione, anche se, giusto per fare una chiosa, ci sarebbe piaciuto sapere che cosa avrebbe detto Guazzini sulla "crisi del distretto", mentre manda a confezionare gli abiti del suo Gruppo Sartoriale Italiano in Tunisia, invece che creare una "chiusura di filiera" in loco.
Si... tra tutti, delle belle forze!
MV
da pratoblog.it
Marini (Uip): «Archiviata con qualche ombra l’esperienza con AnnoZero, altre iniziative ci attendono»
Prato, 20 marzo 2009 - «Non ci sono dubbi sull’efficacia della mobilitazione del 28 febbraio ai fini del richiamo dell’attenzione mediatica su Prato. Mai, almeno da molti anni, Prato ha ricevuto altrettanta attenzione dagli organi di informazione. La città e le istanze del tavolo di distretto sono giunte fin sulle prime pagine dei giornali nazionali, su tv e radio. Ultima in ordine di tempo, la trasmissione Annozero, andata in onda ieri sera dopo che i giornalisti collaboratori di Michele Santoro erano giunti inaspettatamente a Prato quasi due settimane fa.
La scelta effettuata dai giornalisti stessi di Renato Cecchi quale portavoce dell’industria pratese si è rivelata in sintonia con le finalità della trasmissione. Finalità che – come è emerso nel corso della diretta – non erano tanto di illustrare il distretto di Prato quanto di sviluppare il tema della crisi incrociandola con le problematiche sociali e del lavoro nero. Renato ha incarnato come solo lui sa fare il ruolo dell’imprenditore che si fa carico dell’onere non solo economico, ma anche sociale e morale, della sua posizione. Le sue parole, assieme agli allarmi lanciati dagli operai presenti, hanno costituito un forte richiamo sul bisogno urgente di ammortizzatori sociali.
Altra nota positiva il messaggio sostanzialmente corretto trasmesso sul tema dei rapporti con la comunità cinese: la competenza di Silvia Pieraccini è stata provvidenziale per sgombrare il campo da derive che sarebbero potute diventare davvero pericolose per l’immagine dell’imprenditoria pratese. Credo che – ragionando nell’ottica di chi in tutta Italia ha visto Annozero senza sapere nulla di Prato – sia stata trasmessa l’idea di un’area in forte difficoltà, ma con dalla sua un patrimonio di coesione sociale di eccezionale portata. Così del resto commentavano gli stessi giornalisti dopo la trasmissione.
Certo a noi come Unione avrebbe fatto piacere che di Prato, dei suoi problemi, delle ragioni della crisi e delle richieste della città si fosse parlato di più e meglio. Così come avremmo gradito un ruolo attivo dell’associazione in quanto tale: nonostante la dichiarata volontà della redazione di dare voce alla sola "base" e non ai soggetti istituzionali e associativi, avevamo ottenuto che fosse trasmessa un’intervista che mi avevano fatto due giorni prima. Purtroppo poi hanno deciso diversamente – la trasmissione è loro e noi più che proporre e chiedere non potevamo - e così la voce ufficiale dell’Unione non c’è stata, così come non c’è stata quella di altri soggetti cittadini e nemmeno del Presidente dell’Unione Industriale Biellese Donatelli che pure avevano appositamente invitato.
Archiviata con qualche ombra l’esperienza con Annozero, altre iniziative ci attendono insieme al tavolo di distretto, sul piano della rappresentanza (l’incontro con l’assessore Simoncini per gli ammortizzatori sociali lunedì prossimo e l’audizione alla Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati ai primi di aprile) e del rapporto con i media. Di Prato, in questi giorni, si parla abbondantemente in tutte le sedi».
IL PARERE DEGLI IMPRENDITORI IL TITOLARE DELLA EMMETEX: «TUTTA L’ITALIA HA VISTO A CHE PUNTO SIAMO ARRIVATI»
Maselli si ribella: «Ora faccio come i cinesi o chiudo»
LO CHIAMA «un ultimatum» che dà più a sé stesso che agli altri: «Se le cose continuano così, con una situazione in cui si è invogliati a lavorare a nero eludendo e violando le norme io da lunedì o faccio come i cinesi oppure chiudo l’azienda». Probabilmente non sarà proprio lunedì la scadenza dell’ultimatum, ma la visione di «AnnoZero» ha fatto ribollire il sangue al solitamente pacato Mario Maselli, titolare della Emmetex, figura storica del distretto. Non è particolarmente deluso dalla trasmissione: «Temevo che ci andasse peggio». Ma l’ennesima descrizione dell’illegalità dilagante nelle aziende del «distretto parallelo» lo ha fatto infuriare: «Almeno tutta Italia si sarà resa conto di come viviamo. Ormai siamo arrivati a un tale punto di illegalità che c’è da chiedersi come si fa noi a continuare a lavorare in modo regolare. Si può accettare una cosa del genere? Io non l’accetto più».
In generale la trasmissione non è piaciuta agli imprenditori. Rolando Pasquetti (Mts -Linea abbigliamento) ironizza sul fatto che non c’è stata la capacità di esprimere i problemi reali: «È stato un po’ come avere il mal di fegato, rivolgersi a un grande primario e poi essere in soggezione e finire col denunciare un dolore al gomito». Per Pasquetti, «il problema è che noi dobbiamo arrivare al 2010 ancora vivi e dovremmo chiedere il congelamento di una percentuale di oneri sociali e tariffe per la stessa percentuale di calo del fatturato. Soldi che poi restituiremmo negli anni successivi». Una proposta analoga a quella di Piero Bellucci (patron dell’omonimo gruppo) che chiede, però, «la sospensione per tre anni del 50%dei contributi previdenziali e assistenziali, per restituirli in tre anni senza interessi». Bellucci critica tutta l’impostazione della trasmissione («è venuta fuori un’immagine penosa e avvilente, si è fatta una gran confusione tra crisi e cinesi») e critica i vertici della Uip. «C’era il nostro presidente Marini, perché non si è alzato pretendendo di parlare? Doveva essere tutto preparato meglio, era da tempo che aspettavamo questa trasmissiine, è stata un’occasione persa». Critico anche Lorenzo Guazzini, leader dei giovani imprenditori della Uip: «Per me dovevamo alzarci e amdare via. È stato il solito teatrino di demagogia dei politici. Ho chiesto di parlare, ma non è stato possibile, certo se fossi stato in Marini avrei cercato di parlare a tutti i costi». Il presidente della Uip, Riccardo Marini, da parte sua, si rammarica della mancata messa in onda di un’intervista che era stata fatta nei giorni scorsi, ma il giudizio sulla trasmissione non è negativo: «Credo che – ragionando nell’ottica di chi in tutta Italia ha visto Annozero senza sapere nulla di Prato – sia stata trasmessa l’idea di un’area in forte difficoltà, ma con dalla sua un patrimonio di coesione sociale di eccezionale portata. Così del resto commentavano gli stessi giornalisti dopo la trasmissione». Soddisfatto a metà il grande protagonista della serata Renato Cecchi. Torna a deplorare «lo spettacolo degradante dei politici» e rivela di aver tirato le orecchie anche all’inviato Rai, Sandro Ruotolo: «Gli ho chiesto se non litiga mai con quel despota di Santoro. Mi ha risposto che a volte ci litiga, ma in diretta non era possibile...».
R.D.P.
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