Mentre in piazza - al di là dei numeri - si chiedevano interventi al governo mirati alle aziende e ai lavoratori (irap, ammortizzatori economici, credito alle imprese, etc), Gasparri, ovviamente glissando sui veri problemi di Prato, non trova di meglio che puntare per l'ennesima volta il dito contro l'immigrazione cinese, come se fosse questa la causa della crisi della città.
Ancora una volta, c'è una destra che punta a trovare il capro espiatorio, piuttosto che impegnarsi a trovare soluzioni - soluzioni che evidentemente avrebbe difficoltà anche a promettere (negli ultimi otto anni, Berlusconi e soci sono stati al governo per un complessivo di sei... hanno forse fatto qualcosa per Prato???).
Ecco allora la proposta di "liberare Prato" - sintetizzata con un titolo ancora più vergognoso dalla Nazione, degno di una propaganda da pulizia etnica - con un "intervento straordinario dello Stato".
Ma dell'intervento a favore delle categorie economiche, neanche l'ombra...
MV
da la Nazione del 02/03/09
Gasparri:«E’ ora di liberare Prato dai cinesi»
«BISOGNA liberare Prato. Chiedo al governo e direttamente ai ministri Sacconi e Maroni un intervento straordinario, impiegando forze ingenti, per espellere le migliaia di cinesi clandestini e per chiudere le attività illegali svolte dai cinesi nel tessile. Schiavismo, evasione fiscale e contributiva, violazioni di ogni tipo avvengono alla luce del sole sfidando lo Stato e la legalità».
A DIFFERENZA del ministro Brunetta, che ha suggerito ai pratesi di «innovare e cercare nuovi mercati» invece di scendere in piazza a protestare, il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, sembra aver preso sul serio la grande manifestazione di sabato che ha coinvolto imprenditori, dipendenti, studenti, istituzioni e sindacati contro la crisi del comparto tessile. L’ha presa sul serio al punto di chiedere un intervento deciso al governo, quasi di portata «storica», per riuscire a ridurre drasticamente l’illegalità cinese, una realtà che Gasparri ha potuo constatare anche di persona durante le sue visite a Prato. «La manifestazione dell’altro giorno — prosegue infatti il presidente dei senatori del Pdl — deve trovare risposta. Lo Stato vada a Prato in forze e tuteli quanti, italiani o stranieri, rispettano le leggi e i principi sociali e cancelli tutto il resto». Poi ancora, cercando di spronare la macchina statale ad agire in tempi rapidi: «Serve, subito, un’azione straordinaria e determinata».
Un’azione che per il senatore deve essere accompagnata anche da un intervento di tipo politico: «Come membro della commissione lavoro — chiude l’ex ministro — chiederò che il Senato riceva i promotori della manifestazione organizzata a Prato e dia al governo precise e vincolanti disposizioni».
INFINE, ieri pomeriggio lo stesso Gasaparri ha chiamato al telefono il presidente provinciale di An Maurizio Bettazzi, illustrandogli i suoi progetti per la nostra città. «Gasparri più volte ha visitato Chinatown — ha detto lo stesso Bettazzi —, mostrando attenzione per i gravi problemi della città. Sono convinto che farà in modo che il governo intervenga. Ho fiducia, Prato avrà da Roma il sostegno che serve».
da il Tirreno del 02/03/09
GASPARRI
«Via dalla città i cinesi clandestini»
PRATO. Contro la crisi del tessile e dopo la manifestazione che sabato ha coinvolto imprenditori, operai, istituzioni e sindacati, la prima reazione istituzionale viene da Maurizio Gasparri, presidente pdl al Senato che chiede di: «Liberare Prato dai cinesi clandestini».
«Chiedo al Governo e direttamente ai ministri Sacconi e Maroni un intervento straordinario - scrive in una nota - impiegando forze ingenti, per espellere le migliaia di cinesi clandestini giunti nella città toscana e per chiudere le attività illegali svolte dai cinesi nel tessile». «Schiavismo, evasione fiscale e contributiva, violazioni di ogni tipo - prosegue - avvengono alla luce del sole sfidando lo Stato e la legalità». «La manifestazione di sabato - aggiunge Gasparri - deve trovare risposta. Lo Stato vada a Prato in forze e tuteli quanti, italiani o stranieri, rispettano le leggi e i principi sociali e cancelli tutto il resto. Serve, subito, un’azione straordinaria e determinata». Come membro della commissione lavoro chiederà che il Senato riceva i promotori della manifestazione «e dia al Governo precise e vincolanti disposizioni».
Nessun commento:
Posta un commento