Una Firenze che non conoscevamo. Non è solo cronaca nera, è la cronaca di una crisi delle coscienze.
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La denuncia del presidente dell'Arcigay Firenze
FIRENZE - Li hanno accerchiati mentre stavano chiacchierando da una macchina all'altra e poi le spranghe di ferro si sono abbattute sulle loro auto. Così, la notte tra il 2 e il 3 maggio si è trasformata, per due transessuali, in veri e propri momenti di paura. «Al parco delle Cascine di Firenze, due ragazze transessuali sono state aggredite da un gruppo di ragazzi italiani tra i 17 e i 25 anni, che, armati di spranghe di ferro, hanno distrutto le loro auto». L’aggressione sarebbe avvenuta intorno alle 4.30. A denunciarlo, Francesco Piomboni, presidente Arcigay Firenze «Il Giglio Rosa. «Si tratta di un episodio che ci inorridisce - commenta Piomboni - proprio a pochi giorni dalla celebrazione, anche a Firenze, della Giornata Mondiale Contro l’Omofobia e la Transfobia (17 maggio). Esprimiamo la nostra solidarietà alle due ragazze oggetto della vile aggressione, e ci auguriamo che le autorità competenti non lascino, come purtroppo è già accaduto in più parti d’Italia, impuniti gli aggressori».
GRUPPO FORMATO DA UNA DECINA DI PERSONE - Il gruppo di aggressori dei due transessuali, nel parco delle Cascine, sarebbe stato composto da 10-12 persone. I transessuali hanno parlato di 5 o 6 motorini, ciascuno dei quali con a bordo due persone, che erano passati accanto alle auto prima dell’aggressione. I due aggrediti erano a bordo di una Ford Focus e di una Mercedes classe A e, con i finestrini abbassati, stavano chiacchierando. Quando il gruppo di giovani ha assaltato le auto non avrebbero rivolto nessuna frase omofobica agli occupanti. Che, anche nella denuncia presentata ai carabinieri, non parlano di espressioni oltraggiose nei loro confronti. I due giovani denunciati sostengono comunque di essere del tutto estranei all’aggressione, anche se le vittime li avrebbero riconosciuti.
LA CONDANNA DEL MONDO POLITICO - Il mondo politico condanna con voce unanime l’aggressione. «Questo gesto non è degno di una città come Firenze e va condannato con fermezza. I responsabili devono essere puniti», ha commentato Matteo Renzi, candidato sindaco del centrosinistra. Vicinanza e solidarietà sono state espresse ai due transessuali anche da un altro candidato sindaco, Valdo Spini, della lista «Spini per Firenze»: «Concordo con le associazioni che si battono in difesa di omosessuali e transessuali sulla necessità di una legge nazionale che li tuteli dalle discriminazioni e mi impegno, se sarò eletto sindaco, a sviluppare ogni possibile politica in difesa dei loro diritti». Tra i candidati alla carica di sindaco di Firenze è intervenuta anche Ornella De Zordo per Unaltracittà: «Siamo vicine alle due ragazze. In tema di sicurezza si fa sempre più urgente riconoscere come aggravanti i reati contro le persone omosessuali e transessuali». La senatrice Vittoria Franco, responsabile Pari opportunità del Pd, ha espresso disagio per l’accaduto: «In una città accogliente e tollerante come Firenze questa aggressione è un gesto che fa male». L’ex parlamentare Vladimir Luxuria, commentando l’episodio, chiede che il ministro Carfagna «avvii un iter legislativo sulla discriminazione omo/transfoba da integrare alla legge Mancino del 1993». «Massima solidarietà alle due vittime dell’orribile gesto». La esprime anche il presidente dell’Udc, Rocco Buttiglione che «chiede di perseguire con la massima severità gli autori di tale vile e barbara azione».
«EPISODIO GRAVISSIMO» - Per Matteo Pegoraro, dell’associazione Everyone, impegnata nella lotta per i diritti umani e candidato al Consiglio comunale per «Sinistra per Firenze», «si tratta di un episodio gravissimo, soprattutto perchè avvenuto in Toscana dove esiste una legge che incentiva l’inserimento socio-lavorativo di persone transessuali nel territorio regionale, e in una Firenze che appena due anni fa ha ospitato una straordinaria fiaccolata contro le vittime della violenza omofobica e transfobica».
04 maggio 2009
Corriere.it
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