La manfrina della "sinistra dei no" sembra preludere, e d'altra parte è contenuto nel programma del PDL, al rilancio dell'ipotesi inceneritorista...
Ma c'è l'impressione che questo tema la candidata, direttamente, non abbia voglia di toccarlo! Sa che potrebbe bruciarsi... appunto...
MV
da la Nazione del 03/05/09
«Rifiuti, bonifiche e soldi non spesi Provincia, che errori»
«LA PROVINCIA non è vissuta di idee proprie, ma si è appiattita su quelle del Comune, che erano scarse e per di più confuse. Si è lamentata di non avere fondi, ma poi non è riuscita a spendere neppure le risorse disponibili». L’attacco viene da Cristina Attucci, candidata presidente della Provincia del Pdl e della Lega. «Dal 2004 giacciono inutilizzati ben 15 milioni di euro — denuncia — concessi dal governo tramite il ministro Matteoli per finanziare un accordo di programma tra Regione, Provincia e Comune per migliorare il livello di funzionalità dell’impianto di Baciacavallo. Il grosso ridimensionamento produttivo conseguente alla crisi ha ridotto la necessità di quell’intervento: sarebbe stato indispensabile selezionare subito un’altra priorità, ma gli enti locali per le divisioni interne non sono in grado di decidere. Eppure i problemi aperti sul territorio sono tanti e gravi».
La candidata ne elenca come esempi tre solamente sul fronte ambientale, a partire dai rifiuti. «Di rinvio in rinvio — aggiunge —, si rischia anche qui l’emergenza come a Napoli. La programmazione regionale è stata un fallimento: la Provincia avrebbe dovuto contrastare l’assurdo criterio dell’autosufficienza di ogni singola provincia». Poi c’è il nodo del rischio idraulico. «Anche qui — dice Attucci — ci sono finanziamenti pari a 2,5 milioni di euro, che attendono di essere completamente utilizzati da circa 5 anni e che lasciano in sospeso la situazione dell’Ombrone in localita Castelletti. Lavori infiniti, che lasciano nell’apprensione molte porzioni del territorio, come Tavola, dove ancora non sono iniziati i lavori di risistemazione dell’argine sinistro, con tutti i rischi del caso».
Il terzo esempio riguarda la politica di bonifica delle aree inquinate. «La Provincia non può limitarsi, ad esempio come nel caso del Coderino, ad inserire un sito nell’elenco delle aree da risanare e poi diinteressarsi di quello che succede o non succede», spiega. La conclusione è quidi fortemente critica: «L’ambiente si difende con iniziative positive, non limitandosi ad espletare obblighi burocratici e soprattutto non con la politica dei ‘no’ e dei rinvii, che sono la normalità per una sinistra in cui convivono troppe anime spesso incomponibili e contrapposte su quasi tutti i problemi».
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