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da il Tirreno del 20/05/09
Dall’Europa 150 miliardi per la filiera “verde”
Lo ha annunciato l’europarlamentare Bartolozzi in visita a Cenni
Il numero uno della Sasch, inoltre, è intenzionato a portare avanti il cavallo di battaglia del suo programma in sede di Tavolo di distretto che, eccezionalmente, sarà convocato venerdì a Roma. «Il processo del cardato rigenerato - fa notare Cenni - va sostenuto e incentivato come già avviene nel campo delle energie rinnovabili con detassazioni e sconti Iva. Per trent’anni abbiamo rinnegato la nostra tradizione di cenciaioli, che ha sempre rappresentato il vanto e l’orgoglio del nostro distretto, sottovalutando la sua capacità di attrarre fondi e contributi a livello europeo».
Cenni ha snocciolato i numeri della produzione del cardato a Prato, estrapolati da una rilevazione dell’Unione industriali: 30 milioni di metri di tessuto rigenerato in un anno, 350mila chilogrammi di colorante risparmiato, 22 milioni di chilogrammi di Co2 che, con questo sistema, si evita di immettere nell’atmosfera. «La peculiarità del cardato rigenerato è sempre stata quella di riuscire a mettere in moto la macchina della filiera tessile. Per questo - osserva Cenni - occorre valorizzare di più questa nostra tipicità».
Un altro capitolo che sta a cuore a Cenni è l’obbligatorietà del marchio d’origine: «Dobbiamo riprendere in mano la questione della tracciabilità e della trasparenza dei prodotti, cogliendo gli ultimi segnali di apertura che arrivano dalla comunità europea». E l’apertura da Bruxelles è stata confermata ieri mattina dall’europarlamentare Paolo Bartolozzi. «L’Europa - fa sapere il deputato - ha acquisito finalmente quell’autorevolezza politica che le consente di legiferare sulla tutela delle produzioni del nostro distretto. Entro la fine di giugno usciranno dei bandi comunitari, con lo stanziamento di 150 miliardi di euro, nei quali potrebbe rientrare anche il progetto innovativo sul cardato rigenerato presentato da Cenni».
La ricetta indicata dall’europarlamentare prevede meno burocrazia per le imprese e più regole per il mercato.
«Ci sono tutte le condizioni perché il percorso di istituzione del marchio d’origine sui prodotti tessili vada avanti. Occorre però affiancare a queste misure di salvaguardia comunitarie un’azione efficace di contrasto alla contraffazione a livello locale con controlli più mirati e incisivi per arginare l’illegalità».
Ma.La.
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