TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

venerdì 1 maggio 2009

Zingari. Se potessi avere, mille euro per tornare...

Ci dispiace dubitare di questo sistema di rimpatrio per i Rom rumeni. Continueremo comunque a seguire la questione sia per motivi legati ai diritti umani degli interessati, che per verificare se la fiducia riposta dagli amministratori pisani sul metodo "ti pago se te ne vai" ha qualche fondamento e si basa su risultati positivi ottenuti in altre città. Per ora a noi non risulta.
mv


Pisa, le prime famiglie partono per la Romania
Dodici rom accettano il rimpatrio “pagato”
il Tirreno 30/4/'09

PISA. Sono già dodici i rumeni che hanno accettato di essere pagati per andarsene da Pisa e rientrare in Romania: otto adulti e quattro bambini, appartenenti a quattro nuclei familiari diversi, uno dei quali composto da cinque persone. Per loro, la Società della Salute e l’Asl 5 di Pisa hanno già stilato le linee di massima del contratto sociale previsto per l’operazione.
L’importo in danaro di cui le famiglie potranno beneficiare varia da un minimo di 500 ad un massimo di mille euro a nucleo, a seconda dell’ampiezza della famiglia, della presenza di minori o di persone con particolari problematiche di salute.
I dodici rumeni che per primi hanno chiesto di poter usufruire del rimpatrio volontario assistito, come prevede anche la Regione, sono stati accompagnati giovedì scorso al consolato rumeno di Milano, che li ha muniti dei documenti necessari per il rimpatrio. Si tratta infatti di famiglie provenienti dal campo abusivo di Cisanello, i cui documenti sarebbero stati in parte smarriti nelle varie calamità accadute nei campi (dai nubifragi agli incendi).
In tutto nella zona di Pisa, secondo un censimento messo in atto dalla Società della salute, i rom che si sono installati in campi abusivi sarebbero duecento.
L’accompagnamento potrà avvenire una volta approvato da tutte e due le parti in maniera definitiva l’accordo di rimpatrio, ma sarebbe questioni di giorni. I rom saranno rimpatriati in bus messi a disposizione dalla Croce Rossa, in un percorso che, compresa l’Italia, attraverserà quattro stati.
L’accordo impegna i rom a chiedere solo i benefici necessari al rimpatrio, a non rientrare in Italia almeno per un anno, pena la perdita dei benefici, e infine a rinunciare per il futuro ad accamparsi o a erigere baracche in zona in luoghi pubblici o privati che non siano destinati allo scopo.
Asl 5 e società della salute si occuperanno, con personale e mezzi della Croce rossa, al trasporto al consolato rumeno di chi eventualmente avesse bisogno di documenti, condizione in cui si trovebbero quasi tutti gli ospiti dei campi abusivi. Provvederanno inoltre alle spese e all’organizzazione del viaggio e all’erogazione del previsto contributo in danaro a ciascuna famiglia, al momento dell’arrivo alla località prescelta, mentre il beneficiario dovrà rilasciare una ricevuta.
Un’operazione che non ha mancato di suscitare polemiche a livello locale, anche da parte di chi si occupa di solidarietà.

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