TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

lunedì 14 luglio 2008

Agliana. Date pace alle Pantanelle

Si allarga il fronte per la difesa di Pantanelle!
MV

da La Nazione del 11/07/08
AGLIANA

Proteste per il depuratore
Interviene il Comitato di Ponte dei Bini
di PIERA SALVI
“DATE pace alle Pantanelle”, con questa frase Rinaldo Bini, presidente del comitato “Qualità della vita “ di Ponte dei Bini, esprime piena condivisione con le proteste del Comitato socio ambientale di Casale (frazione del comune di Prato che confina con la periferia sud-est di Agliana), che recentemente ha protestato per i troppi interventi che deturpano la zona di Pantanelle (in territorio pratese, al confine con Agliana), un’area umida e ricca di fauna migratoria, che è stata definita nel corso di vari studi un ‘corridoio verde’ ma anche ad elevato rischio alluvionale.
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«Mi pare – commenta Bini – che questo sia invece un corridoio dove Prato butta tutto ciò che dà noia da altre parti. Il depuratore è più che raddoppiato, con tutti i problemi connessi all’aerosol che si alza dalle vasche a cielo aperto, c’è il canile, stanno costruendo la nuova tangenziale e la provincia di Prato sembra non avere abbandonato definitivamente l’ipotesi di costruire lì un mega inceneritore. Da anni ci battiamo anche noi del comitato di Ponte dei Bini per migliorare l’operatività del depuratore pratese che ci procura notevoli disagi. Abbiamo incontri varie volte all’anno con i rappresentanti della società Gida, che gestisce l’impianto. Recentemente abbiamo fatto notare che nella parte ampliata si sentivano forti rumori che disturbavano i residenti».

«L’AZIENDA ha provveduto all’insonorizzazione, ma il problema dell’aerosol rimane, come la deviazione delle acque del depuratore nel torrente Calice in concomitanza di piogge abbondanti, con notevoli danni ambientali. Anche la piantumazione attorno all’impianto, per ridurre l’impatto ambientale, è scarsa. Con il comitato di Casale ci siamo incontrati diverse volte – riferisce Bini – come loro sosteniamo che le pubbliche amministrazioni dovrebbero dialogare di più con i cittadini. Invece fanno di tutto per ridurre il verde in un’area che continua ad essere definita corridoio verde».

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