La sinistra deve fare la sua parte nella costruzione dell’opposizione contro il governo Berlusconi. Se la sinistra venisse meno a questo suo elementare compito non vi sarebbe nessuna efficace azione di contrasto alle politiche della destra oggi al comando del paese.
Nel Seminario di Firenze dello scorso 5 luglio “Di chi è la politica? Le diverse forme e modi dell’agire politico” è stata esplorata, da tante e tanti, la questione complessa del rinnovamento delle modalità e dei meccanismi di azione della politica, indispensabile alla ricostituzione di una sinistra unita e plurale nel nostro paese. Si è assunto l’impegno di pubblicare i contributi alla discussione il più presto possibile. Ma altrettanto vitale è innescare in questo momento drammatico nuove capacità di coordinamento e di lotta, attivando processi di mobilitazione e dando il nostro contributo a quelli che sorgono spontaneamente, rafforzando la loro unitarietà. In pochi mesi di attività il governo Berlusconi sta erodendo gravemente alcuni dei pilastri fondamentali della democrazia: le schedature e le impronte ai rom adulti e bambini e l’introduzione del reato di immigrazione clandestina alimentano direttamente un’ondata di razzismo e di xenofobia. L’uso dell’esercito in compiti di ordine pubblico e antisommossa rende esplicite le pulsioni autoritarie del governo. Vengono definitivamente meno l’universalità dei diritti, il principio di eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, il carattere personale della responsabilità giuridica, l’obbligatorietà dell’azione penale. Nel mordere della crisi economica che allarga la forbice fra inflazione e retribuzioni il Decreto legge 112 (“manovra finanziaria”) aggrava le condizioni materiali di vita delle persone e lede ulteriormente i diritti del lavoro, mentre fasce crescenti di popolazione sono colpite da pesanti difficoltà economiche che alimentano un senso di rabbia ma anche di isolamento. Si approfondisce la precarietà e l’insicurezza nel lavoro e si attaccano i diritti sindacali. L’ambiente è minacciato dal ritorno di un nucleare pericoloso quanto impotente, i beni pubblici – l’università statale, i servizi sanitari, la scuola pubblica, la tutela dei beni culturali del territorio e del paesaggio – sono minacciati a morte. Si tolgono risorse ai Comuni spingendoli a tagliare i servizi sociali, a privatizzare le municipalizzate ed alienare il patrimonio pubblico senza più alcun controllo urbanistico da parte delle regioni. Di fronte a tutto questo la sinistra è frantumata e silenziosa, consumata da faide interne. Più si prolunga il silenzio e più l’effetto è devastante e la disgregazione si fa inarrestabile.
Per contrastare questa deriva noi proponiamo l’avvio fin da ora, nel corso dell’estate, di un percorso di estesa attivazione delle forze e delle coscienze, che miri alla ripresa su basi nuove dell’opposizione al governo Berlusconi e al berlusconismo.
Il primo passaggio necessario è proprio costituito dall’opposizione diffusa alla manovra finanziaria (DL 112), con l’impegno a farne scaturire dopo l’estate una grande mobilitazione unitaria della sinistra in tutte le sue varie componenti e sfaccettature. Crediamo che una simile mobilitazione sia anche il miglior strumento per riprendere il cammino reale del processo costituente dal basso di una sinistra nuova, unita e plurale, che sperimenti un lavoro capillare, decentrato e democratico, in modo che la fiducia di persone provenienti da tradizioni e esperienze diverse cresca insieme con il lavoro comune in un sistema di "autonomie confederate" come forme di associazione e coordinamento, anche ambiziose, fra soggetti differenti, dando voce e casa alle sue tante espressioni diverse tuttora attive sul territorio nazionale – associazioni, partiti, movimenti, singoli individui – che non si rassegnano a sentirsi “esuli in patria” e che ancora (ma per quanto?) rappresentano le forze vive di un’altra Italia.
Anna Picciolini, Massimo Torelli, Andrea Alzetta, Andrea Bagni, Fulvia Bandoli, Maria Luisa Boccia, Elio Bonfanti, Paolo Cacciari, Maria Grazia Campus, Giuseppe Chiarante, Stefano Ciccone, Paolo Ciofi, Piero Di Siena, Antonello Falomi, Pietro Folena, Paul Ginsborg, Chiara Giunti, Siliano Mollitti,Andrea Montagni, Fabrizio Nizi, Niccolò Pecorini, Ciro Pesacane, Marina Pivetta, Bianca Pomeranzi, Tiziano Rinaldini, Ersilia Salvato, Mario Sai, Bia Sarasini, Anita Sonego, Aldo Tortorella
*Il documento è stato pubblicato su Il Manifesto odierno, martedì 29 luglio, con un titolo modificato e con un elenco di firmatari erroneamente incompleto
Nessun commento:
Posta un commento