dal nostro inviato
Ci si accredita all'esterno, sotto un gazebo dove ti consegnano anche un nastro di fettuccia verde con maschettone per attaccare il cartellino della delega. Noi di municipio verde ci siamo portati quello dell'ultimo congresso che abbiamo amorevolmente conservato.
All'entrata un gruppo di toscani raccoglie adesioni al patto antiatomo e distribuisce delle magliette con un bel logo che ci sembra originale. Sono spensierati, i delegati toscani e sembrano in gita.
All'interno, il tavolo di presidenza è occupato da vari esponenti, ma il microfono è concesso senza limite alla direzione di Loredana De Petris che per accentuare l'effetto "reduci della vecchia nomenclatura", zoppica vistosamente.
Patetico discorso di apertura, assente l'ex imperatore Pecoraro, simile ad un saldo di fine stagione, di merce un po' sciupata. E' il mio partito ma non mi emoziono e subodoro un piano per eliminarlo e consegnare le spoglie a Veltroni.
I toscani sono i più indisciplinati e parlano animatamente mentre si avvicendano al microfono i rappresentanti di altri soggetti politici, per i saluti di rito.
A parte i Radicali, rappresentati dalla neo segretaria nazionale, tutti gli altri hanno mandato i responsabili del settore ambiente, come se fosse il congresso di un'associazione.
Neppure Lega Ambiente ha mandato il presidente e gli Ecodem hanno pescato dalla seconda fila.
Dopo le banalità sciorinate dagli ospiti con frasi d'occasione, si entra nel vivo del congresso.
Prima di tutto si vota il regolamento, che passa quasi all'unanimità.
Poi si vota se mantenere l'attuale Consiglio Federale Nazionale o mandarlo a casa per poter quindi ripartire da zero, come richiede la situazione.
Arriva un'inaspettata e netta vittoria, non siamo soli, noi toscani, ci sono i calabresi, gli emiliani, gran parte dei delegati campani, i veneti.
Qualcuno intona un coro: "Cambiare, cambiare..."
Il consiglio se ne va a casa e si accendono nuove speranze.
I portavoce toscani trattano per candidare Monica Frassoni, parlamentare europeo, alla presidenza del partito. La possibilità c'è.
Grazia Francescato è la candidata del vecchio establishement; una specie di liquidatrice per conto del PD.
Alle 22 ci troviamo tutti all'Hotel Villa Ricci. Nella grande sala si affiancano due candidature: Monica Frassoni e Marco Boato, il vecchio senatore veneto. Alle due siamo ancora a discutere.
Fatichiamo a spiegare agli altri che, anche volendo, sarebbe impossibile costruire un fronte ampio sul nome di Boato. Per noi toscani, l'eterno oppositore di Pecoraro vale la Francescato, anzi meno.
Lasciamo in sospeso fino a domani mattina.
Raccoglieremo le firme per la presentazione della candidatura e verificheremo la praticabilità della cosa.
saluti verdi
MV
Nessun commento:
Posta un commento