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sabato 26 luglio 2008

Cardato "verde"

Interessante l'iniziativa promossa dalla Camera di Commercio, sulla riduzione delle emissioni di CO2 nella produzione del cardato.
Se son rose...
MV

da il Tirreno del 26/07/08

Il cardato pratese si tinge di verde
Al via un progetto di certificazione del prodotto tipico del distretto

Il progetto della Camera di commercio mira a creare un prodotto realizzato senza emissioni di anidride carbonica

PRATO. Il cardato diventa verde. O a impatto zero. La rinascita riparte dal rispetto dell’ambiente e dalla tradizione. Ne è convinto il presidente della Camera di commercio Carlo Longo che con i suoi collaboratori ha messo a punto un progetto che mira a certificare la stoffa tipica pratese che entro il febbraio del 2009 potrà fregiarsi della certificazione “CO2 neutral”, che tradotto significa prodotto realizzato senza emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera.

Una scommessa per rendere il cardato, che in una prima fase verrà realizzato da 10 aziende associate al Consorzio del cardato pratese accattivante nei confronti dei clienti inglesi e americani particolarmente attenti all’ambiente e possibile grazie alle opportunità fornite dal protocollo di Kyoto che permette di accumulare “crediti ambientali” finanziando progetti ecosostenibili.

«Partiamo - spiega Longo - dalla produzione di lana rigenerata che già, storicamente si basa sul riciclo di stracci e miriamo, con un progetto di certificazione seria, a rendere nota questa nostra sensibilità verso l’ambiente di Prato. Un primo step per promuovere il nostro distretto e comunicare quel che di fatto abbiamo sempre fatto».

Il partner scelto dalla Camera di commercio e il consorzio del cardato pratese rappresentato dal presidente Paolo Gramigni è un’agenzia di Monaco di Baviera Tuv Sud Italia che si occuperà di realizzare un protocollo con i parametri per la certificazione di qualità. Seguiranno le rilevazioni e il calcolo delle emissioni di anidride carbonica e quindi la valutazione della società tedesca. A questo punto saranno valutate le soluzioni più appropriate per la riduzione delle emissioni. «La neutralizzazione delle emissioni potrà avvenire - sottolinea Raffaella Santoro di Suv con Davide Baroncini - con l’acquisto di crediti di emissione sul mercato volontario».
Tradotto. «La Camera di commercio con le aziende che saranno selezionate prossimamente tra quelle ritenute più virtuose finanzierà progetti ecocompatibili, come previsto dal protocollo di Kyoto per guadagnarsi una sorta di compensazione», sottolinea Catia Baroncelli, segretaria generale della Camera di commercio.
Alla fine arriverà la certificazione. «E questa - è Longo a parlare - servirà per promuovere il distretto attraverso iniziative di marketing».
«Le aziende - conclude Silvia Gambi, coordinatrice del progetto per la Camera di commercio - potranno infatti dichiarare di essere ad impatto zero. Una carta da spendere per far parlare di Prato in termini positivi».
Un percorso che continuerà con una serie di iniziative tutte volte a trasformare Prato, nell’immagine dei buyers internazionali, in un distretto verde.
I.R.

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