TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

sabato 26 luglio 2008

Mare. Verdi livornesi per il libero accesso alle spiagge.

26 luglio 2007 IL TIRRENO - Livorno
Biglietti sui bagni, i Verdi denunciano il Comune "In citta' calpestato il principio che tutti i cittadini devono avere libero accesso al mare" Ieri l'annuncio: fallita negli anni la ricerca di un accordo politico, si e' deciso di passare alla via giudiziaria per il rispetto dei diritti

LIVORNO. I Verdi hanno dato mandato ai loro avvocati di presentare un esposto in Procura contro il Comune che continua a permettere agli stabilimenti balneari di pretendere il biglietto di ingresso negando cosi' il diritto a tutti i cittadini di raggiungere liberamente la spiaggia. Lo hanno fatto nell'ambito di una iniziativa promossa dal partito a livello nazionale e che ha come slogan: "L'accesso al mare e' un diritto. Nessuno lo puo' negare". Una campagna che a Livorno ha assunto subito un significato particolare poiche' la nostra citta' viene segnalata tra quelle a massimo rischio per quel che riguarda la carenza di liberi accessi alla costa. Secondo un recente dossier presentato dal partito del sole che ride piu' di due terzi della costa cittadina, escludendo il tratto di mare tra Antignano e Quercianella considerato difficilmente accessibile per una famiglia, sarebbe occupata da stabilimenti privati o spiagge attrezzate. Gia' dall'anno scorso i Verdi stanno portando avanti la battaglia per l'apertura a tutti anche degli stabilimenti balneari che dovrebbero pretendere solo il pagamento dei servizi forniti all'interno dell'area che hanno in concessione. Su questo tema gli ambientalisti in passato hanno sostenuto le loro richieste con interpellanze e diffide che pero' non hanno portato ad alcun risultato. L'ultimo passo e' stato quindi la presentazione, annunciata ieri mattina, di un esposto alla Procura della Repubblica della nostra citta' ritenendo non conformi alla legge le ordinanze balneari emanate dal dirigente dell'ufficio Demanio Marittimo del Comune. E' stato Gabriele Volpi, presidente del gruppo consiliare dei Verdi al Comune, a illustrare come la lotta per la riconquista dell'accesso gratuito alla costa cittadina sia passata cosi' dal semplice tentativo della dialettica politica ai percorsi giudiziari. La premessa dei Verdi e' infatti fondata sull'articolo 1 comma 251 della legge 296 del 2006, la quale prevede "l'obbligo per i titolari delle concessioni di consentire il libero e gratuito accesso e transito, per il raggiungimento della battigia antistante ricompresa nella concessione, anche per la balneazione". "Una legge completamente e volontariamente ignorata dalle ordinanze - rincara la dose Volpi - soprattutto dopo che il sindaco Cosimi ci aveva gia' promesso un anno fa che sarebbero stati presi provvedimenti per la stagione 2008, come ad esempio la creazione all'interno degli stabilimenti di speciali corridoi per giungere sino al mare. Proprio in virtu' di questa dichiarazione d'intenti, abbiamo temporeggiato. Ma la stagione estiva e' gia' a meta' e ancora non e' stato mosso un dito, poiche' il Comune ritiene inapplicabile a Livorno la legge 296 basandosi su presupposti che noi riteniamo invece entrambi errati”. I Verdi denunciano cosi' la violazione di una norma che come conseguenza nega alla collettivita' il diritto, ovunque, di accesso al mare. "Chiediamo quindi che assieme all'applicazione della norma, venga garantito anche un rimborso a coloro che hanno dovuto pagare il biglietto d'ingresso, caso ormai quasi unico in Italia, per poter tuffarsi in quei tratti di mare dove sono gli stabilimenti balneari". Poi una stoccata ai proprietari dei bagni: "Trascurando tutti i benefici che anno e minimizzando i casi in cui si sono verificati abusi edilizi ed evasioni fiscali, si professano vessati dall'aumento dei canoni. Ma la realta' e' che se prima le cifre dovute al Comune erano ridicole, tutt'oggi restano comunque lontane dall'essere proporzionate (si parla di un massimo di 60 mila euro annue, ndr) all'estensione dell'area e al volume d'affari che su essa viene prodotto". In citta', visto il difficile accesso al mare nel tratto del Romito, tra Antignano e Querecianella, in special modo per anziani e famiglie appare anche sproporzionato il rapporto tra costa libera e a pagamento. Gli arenili liberi sono ormai sempre piu' ridotti, anche a causa del fenomeno dell'erosione favorito dall'innalzamento delle mura di cemento degli stessi stabilimenti”. Anche il presunto requisito della storicita' degli stabilimenti non rappresenta pe ri Verdi una giustificazione valida alla richiesta del biglietto di ingresso. "In molte citta', ad esempio a Cagliari, non si e' esitato anche a demolire le barriere, siano esse sbarre, vetri, cabine o persino filo spinato per concedere a tutti il libero accesso. A Livorno invece si continua a procedere in senso contrario anche se si continua a parlare della vocazione turistica della nostra citta'".
Andrea Puccini

LA NAZIONE"
Il nostro mare e' in gabbia"Scatta l'esposto in Procura
FILO SPINATO intorno alle spiagge livornesi.
Continua la lotta dei Verdi a favore del mare libero, chiedendo che la legge 296 del 2006 sia applicata.

La norma approvata su proposta dei gruppi parlamentari Verdi, istituisce l'obbligo da parte dei titolari degli stabilimenti balneari di consentire l'accesso libero e gratuito alla battigia e alla balneazione. "L'anno passato con l'onorevole deputato Angelo Bonelli capogruppo dei Verdi abbiamo diffidato il Comune ad annullare l'ordinanza per la balneazione che consente il pagamento del biglietto per l'accesso alle spiagge andando contro la legge. Purtoppo abbiamo ottenuto risposte evasive che si appellavano alla peculiarita' morfoligica della costa e alla storicita' degli stabilimenti balneari a Livorno, lasciando irrisolta la questione. Tante promesse sono state fatte dall'amministrazione comunale, come la costruzione di percorsi ad ingresso gratuito all'interno degli stabilimenti che conducessero alla battigia, tutte promesse disattese. Quest'anno oltre alla consueta campagna di sensibilizzazione ci rivolgiamo alla Procura della Repubblica con un esposto perche' la questione dell'ordinanza comunale sulla balneazione venga risolta", spiega Gabriele Volpi presidente del gruppo consiliare Verdi. Uno stabilimento balneare con una concessione di 10mila metri quadri paga al demanio 10mila euro l'anno quindi circa 850 euro al mese. "Si deve distinguere tra il pagamento del biglietto per accedere al mare dal pagamento dei servizi che lo stabilimento ti offre, e' scandaloso pagare per andare al mare prezzi che aumentano ogni anno sempre di piu' e soprattutto limitare l'accesso soprattutto ai diversamente abili, per i titolari degli stabilimenti tutto questo e' normale perche' cosi' e' sempre stato e soprattutto perche' legittimati a riscuotere l'ingresso dall'ordinanza comunale. La maggior parte della costa livornese e' lottizzata non c'e' equilibrio tra spiagge libere e stabilimenti che continuano ad inglobare parti di spiagge libere come nel caso dei Tre ponti", commenta Gina Truglio coportavoce provinciale dei Verdi. "Ci sono abusi edilizi rilevati e documentati all'interno degli stabilimenti, muri che tagliano le spiagge favorendo l'erosione dei pochi arenili liberi nelle vicinanze e creando pericoli perche' i grandi muri di recinzione non consentono di utilizzare la spiaggia come uscita di emergenza", dice Lorena Marzini coportavoce comunale dei Verdi.
Lisa Finocchiaro

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