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La mer, la fin...

lunedì 14 luglio 2008

Rifiuti. Si sveglia l'assessore regionale.


Finalmente, invece di gingillarsi nell'autocompiacimento per l'aumentato quantitativo di rifiuti differenziati, l'assessore regionale all'ambiente sembra interessarsi al problema della selezione e riciclo, gestito in Toscana da due sole aziende che tra l'altro non se la passano affatto bene.
Coraggio assessore si dia da fare o presto ci troveremo col sedere per terra!
mv

Bramerini interviene sul caso Revet: «Sottovalutata la programmazione degli impianti»
Dopo l’appello della Revet al presidente Martini,
ai presidenti delle Province ed ai sindaci toscani per chiedere procedure ‘contingibili ed urgenti’ (in base al dlgs 152/06) per ‘abbreviare’ gli iter amministrativi, permettendole così di ampliare gli impianti e di gestire l’ingente mole di multimateriale raccolta dall’inizio del 2008, oggi è arrivata la risposta dell’assessore regionale all’ambiente Anna Rita Bramerini: «Le leggi ripetono da 10 anni la stessa cosa e quindi verrebbe da pensare che forse c’è stata una sottovalutazione nella programmazione degli impianti dedicati alla raccolta differenziata».
Già dal 1998 – ricorda l’assessore - il Piano dei rifiuti della Regione Toscana prevedeva di raggiungere nel 2003 il 50% di raccolta differenziata. Da allora in ogni strumento di pianificazione regionale e provinciale, così come nelle norme e finanziarie nazionali, sono state confermate la volontà e l’esigenza di aumentare, fino al 65% nel 2012 (dlgs152/06), la differenziazione.«Vorrei che per tutti fosse chiaro – ha aggiunto Bramerini - che le autorizzazioni ambientali e le valutazioni di impatto ambientale sono atti importanti per la sicurezza dell’ambiente e dei lavoratori». I dati forniti dall’Agenzia regionale recupero risorse (ARRR), sulla base delle dichiarazioni delle principali aziende di gestione dei rifiuti toscane, dicono che l’aumento di raccolta differenziata multimateriale riscontrato nei primi mesi del 2008 rispetto al 2007 è del 15% circa, una percentuale che non avrebbe dovuto mettere in crisi il sistema, specialmente dopo che ha regolarmente ripreso a funzionare l’azienda Recoplast, altra azienda di settore rimasta chiusa per alcuni mesi.
«La Regione sta comunque lavorando per valutare il da farsi - ha aggiunto l’assessore - anche se le soluzioni provvisorie ipotizzate dalla Revet rischiano, probabilmente, solo di rimandare il problema, perché con questi trend di crescita inevitabilmente gli impianti dovranno essere ampliati in via definitiva». Già oggi dagli uffici dell’assessorato all’ambiente sono partiti dei sopralluoghi tecnici e sono stati convocati in Regione per questo pomeriggio gli assessori all’ambiente delle Province di Firenze, Pisa e Siena e del circondario empolese nonché la stessa Revet per valutare le possibilità di azione. «Questa vicenda – ha spiegato Bramerini - dimostra che in Toscana sono stati realizzati impianti per valorizzare la raccolta differenziata e quei pochi sono stati tutti cofinanziati dalla Regione, come nel caso di Revet cui sono state assegnate risorse per circa 4 milioni di euro a fronte di un investimento complessivo di circa 9 milioni».
La quasi totalità della raccolta differenziata viene attualmente gestita da tre impianti: lo stabilimento Revet di Pontedera (autorizzato per 294 tonnellate al giorno), quello Revet Vetro di Ravagnani (autorizzato per 160 tonnellate/giorno dopo che l’anno scorso ha rinunciato ad un’ulteriore autorizzazione per altre 130 tonnellate/giorno di multimateriale) e quello Recoplast (per 82 tonnellate/giorno).
da Green Report

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