Al di là delle responsabilità penali di quanto è accaduto, tutti, e quando diciamo tutti intendiamo veramente tutti quelli che sono intervenuti, hanno giudicato intollerabili, sia il criterio di valutazione e di assegnazione delle concessioni edilizie che la scarsa l'affidabilità di chi deve controllare la fattibilità di un'opera in base al comune interesse e alla conservazione e valorizzazione dei beni comuni.
Di fronte a questa critica, insolitamente corale, l'assessore Ciuoffo ha costruito il suo consueto muro, dichiarando se stesso e il suo ufficio estranei a questo compito e delegati solo a consentire un ordinato flusso di speculazione edilizia.
Lega Ambiente e Italia Nostra sono state chiare nello stigmatizzare questo modo di amministrare, ma altrettanto ha fatto Tommaso Rindi (Verdi), presidente della Commissione Ambiente e Territorio.
Noi di Municipio Verde siamo dell'idea che non sia troppo tardi per cambiare assessore e invitiamo tutte le forze ambientaliste, le associazioni e i comitati civici a chiedere con forza le dimissioni di Stefano Ciuoffo, sia per la concezione che ha del suo ruolo, che per la pratica che svolge di "facilitatore edilizio" per le imprese.
Ciuoffo deve abbandonare il suo incarico al più presto, per consentire a qualcun altro di rimettere sulla strada giusta il percorso del piano strutturale, fermando la variante anticipatoria, fatta solo di interventi privati senza un disegno generale, e attivando un processo reale di partecipazione dei cittadini alle scelte sui beni comuni e sul consumo di territorio.
Municipio Verde
Nessun commento:
Posta un commento