TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

domenica 20 luglio 2008

Congresso dei Verdi. Cosa hanno visto i giornali.

da LA REPUBBLICA di domenica 20 luglio 2008
Grazia Francescato eletta portavoce.
Boato voleva il rinnovamento

ROMA - Prendere tempo. Con tre scadenze decisive: vedere che fine fa Rifondazione, riformismo o falce e martello (indicazioni importanti arriveranno già dal congresso del prossimo fine settimana); capire con quali regole - quale sbarramento e quante circoscrizioni - si andrà a votare per le Europee nella prossima primavera; l'esito stesso delle Europee che mettono in palio simboli, esistenze e,anche, rimborsi e finanziamenti.
Prendere tempo, dunque. E' questo il senso dei due congressi in corso, i Verdi a Chianciano Terme e i Comunisti italiani a Salsomaggiore. L'esito delle due assemblee dice molto anche se definisce ancora poco. Grazia Francescato, presidente ponte. Con trecento voti su 507 delegati, Grazia Francescato è stata eletta nuovo presidente dei Verdi. Prende il posto, dopo un regno durato sette anni, di Alfonso Pecoraro Scanio che si era dimesso dopo il disastro del voto di aprile.
La votazione a scrutinio segreto ha chiuso nei fatti un congresso pieno di tensioni, attese e che doveva regolare conti in sospeso. La storica leader verde era la candidata del presidente uscente, che si è presentato a Chianciano solo dopo un giorno e mezzo di lavoro tra fischi e applausi. Nella sua mozione raccoglie l'anima più radicale del partito, da Paolo Cento a Loredana de Petris, da Gianfranco Bettin a Angelo Bonelli (molto fischiato).
Quello di Francescato è un mandato di continuità con la vecchia presidenza e anche un mandato ponte, fino alle Europee. Per vedere cosa succede a sinistra dopo le macerie del voto di aprile. "Vi garantisco la massima autonomia e quando si dovrà parlare del tema delle alleanze non coinvolgerò solo il coordinamento ma chiederò a ogni delegato di esprimersi" ha detto la nuova portavoce. Un intervento che vuole unire, non certo dividere. "Decideremo insieme - ha aggiunto -maggioranza e minoranza, perchè non abbiamo bisogno di unanimismo, ma di unità e dobbiamo ritrovare insieme lapassione per quella bandiera che ci ha visti uniti". Boato chiedeva il rinnovamento. Parole destinate soprattutto alle minoranze del congresso, prima quattro poi rimaste indue. L'ex deputato trentino Marco Boato, che alle fine haavuto un buon successo personale con 111 voti, restaconvinto della necessità di un rinnovamento totale e immediato per ricominciare a trovare una nuova identità. E magari cercare nuovamente il dialogo con l'ala riformista degli ambientalisti già approdati nel Pd con Ermete Realacci. Boato ha criticato la gestione del partito diquesti ultimi anni e ha elencato gli errori: "Il passaggio dalla trasversalità a uno schiacciamento da sinistra antagonista che ci ha fatti percepire come un partito del'no'; avere abbandonato la nostra posizione verso un progressivo assorbimento nella Cosa rossa; avere accettatola suicida separazione consensuale con il Pd; avertrasformato i Verdi in un mini-partito federalista, cosa cheha alimentato comportamenti cortigiani". Ma i temi dell'ambiente sono al centro dell'agenda politica mondiale"e da qui è la ripartenza.
63 voti sono andati alla mozione di Fabio Roggiolani, il delegato verde della Toscana.
I fischi a Pecoraro e Bonelli, la difesa della Francescato."Sarà guerra dei Roses" era stato detto alla viglia del congresso. E' andata così. Ed è difficile immaginare chei Verdi possano ritrovare l'unità dopo questo congresso.L'ex capogruppo alla Camera Angelo Bonelli è statofischiato quando la Francescato lo ha proposto comecoordinatore dell'ufficio politico. "Era solo una proposta" ha precisato poi Francescato. Così come l'ex presidente, giunto al Palamontepaschi mentre veniva eletta la sua candidata:"Le minoranze fischiano, sono 40 su 500, non me ne importa nulla" ha detto Pecoraro. Con l'elezione di Francescato, l'ex ministro - indagato alla vigilia per reati contro la pubblica amministrazione - ha ancora il partito in mano. Il nuovo presidente, nell'intervento prima di essere eletta, aveva difeso col cuore l'ex ministro dell'ambiente."Alfonso Pecoraro Scanio - ha detto a una sala rumoreggiante- sta pagando per gli errori fatti ma chiunque sia amico e non cortigiano, e io sono sempre stata amica mai cortigiana, lo avrebbe criticato quando era al potere e non avrebbe aspettato che fosse a terra per sputargli addosso".

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