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La mer, la fin...

mercoledì 6 maggio 2009

Prato. Gli immigrati si mobilitano contro la "legge sulla sicurezza"

Importante l'iniziativa delle associazioni di migranti, per sensibilizzare la popolazione pratese....
Seguiremo con attenzione gli sviluppi!
MV

da il Tirreno del 06/05/09
«La legge sulla sicurezza è razzista»

Il Comitato autonomo degli immigrati si appella a tutte le istituzioni

PRATO. Prato ancora al centro di un’iniziativa per sensibilizzare il Governo; dopo Prato non deve chiudere, le associazioni degli stranieri hanno dato vita al Comitato autonomo degli immigrati che contrasti l’approvazione del decreto sulla sicurezza che porta la firma del Ministro Maroni.
«I contenuti di questa legge sono razzisti - spiega Qamil Zeignati - se venisse approvato potrebbe creare una netta divisione fra italiani e stranieri».
Le differenze fra i trattamenti riservati ai cittadini italiani e agli stranieri, secondo il comitato, sono comunque già presenti: per avere una carta d’identità elettronica bastano 15 euro e immediatamente si ottiene il documento, per avere il permesso di soggiorno, che è identico alla carta d’identità elettronica, ci vogliono 28, 62 euro e due anni. «Siamo disposti a pagare, anche se reputiamo ingiusta questa differenza di costo, - spiega Banoir Jamail - ma vogliamo lo stesso servizio che è riservato agli altri cittadini».
E ancora il rinnovo per il permesso di soggiorno da 80 euro è passato a 200, un’imposta, che il comitato, reputa ingiusta, soprattutto in un momento di crisi come questo.
Al di là delle leggi e delle tasse già effettive, il Comitato è preoccupato per il clima che si respira in questi giorni, non solo a Prato, ma in tutta Italia: «Chiederemo un incontro con il prefetto, con i rappresentanti dei sindacati e delle associazioni di categoria, con i parlamentari pratesi e infine con i candidati sindaco e presidente della Provincia - spiega - perché vogliamo coinvolgere tutti in quest’iniziativa, le leggi non riguardano solo noi, ma vanno a minare l’intera società».
Il comitato è deciso ad andare avanti attraverso la via del dialogo e del rispetto, se poi le acque non saranno smosse, si passerà a forme di protesta, sempre pacifiche, ma più visibili: «Pensiamo comunque di coinvolgere le televisioni nazionali per fare luce su questo problema - spiega Chema Shoaib - Siamo stati zitti fin troppo, non possiamo sempre essere considerati come oggetti usa e getta».
All’iniziativa hanno partecipato l’associazione albanese Sopoti, i senegalesi della provincia di Prato, l’associazione nigeriana di Prato, la comunità Ivoriana in Toscana, l’associazione mediterranea e Associna.
Il comitato si riunisce ogni lunedì sera in via Santa Trinita ed è disposto a incontrare i cittadini per esporre le proprie ragioni.
Alessandra Agrati

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