TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

giovedì 7 maggio 2009

Prato. Logli e il Creaf

Vedremo, seriamente, chi e cosa si appoggerà a questo famoso Creaf, che supponiamo ancora nessuno abbia ben capito di cosa si occuperà in effetti. Per ora, sembra solo una gigantesca operazione immobiliare, destinata più all'affitto di spazi che alla creazione e al supporto di nuove imprese.
Scetticismo? e come non essere scettici, di fronte ai "grandi successi" di questa amministrazione provinciale?
MV

da la Nazione del 07/05/09
«Imprenditori pratesi credete nel Creaf Una sfida per il futuro»

di ROBERTO DAVIDE PAPINI
«QUATTRO anni fa tutti dicevano che era uno strumento inutile, ora abbiamo più richieste degli spazi disponibili». Il presidente della Provincia, Massimo Logli, si gode l’attenzione che c’è da parte di aziende locali e multinazionali intorno al Creaf, il Centro di ricerca e alta formazione che ieri ha aperto “l’avviso di interesse” per università, fondazioni, associazioni, consorzi e imprese interessati a far parte del Centro. Il termine per far pervenire le domande è il 3 giugno, ma già ora è chiaro che le richieste sono superiori al previsto. Per Logli si tratta di una bella soddisfazione, soprattutto pensando allo scetticismo (per non dire di peggio) con il quale era stata accolta l’idea di creare un centro di ricerca che non fosse l’ennesima struttura di questo tipo da mettere in concorrenza alle altre esistenti in Tosacana, ma rappresentasse un progetto più ambizioso. «Credo che il futuro di Prato, del distretto e del suo sviluppo passi molto da qui, si tratta di una scommessa decisiva —dice Logli — e di particolare rilevanza visto che va a intervenire in un settore che, solo in Toscana, vale 500 milioni di euro. Il progetto si rivolge a realtà che abbiano una realtà di internazionalizzazione (come laMicrosoft, per esempio), ma vuole anche offrire un supporto alle piccole e medie imprese e contiamo, in due anni, di raggiungere 2mila 500 aziende». Il tutto oltre al ruolo di “incubatore” di nuove aziende.
«Credo che questo sia il logico sviluppo della manifestazione del 28 febbraio — dice Logli — perché oltre a chiedere aiuto, il distretto porta avanti un progetto di sviluppo e di innovazione per affrontare le nuove sfide che verranno». Per il presidente della Provincia, però, è fondamentale che gli imprenditori pratesi credano in questo strumento: «Diciamo che non siamo allo scetticismo di qualche anno fa, ma nemmeno all’entusiasmo. Io capisco che sono momenti pesanti, ci sono bilanci da far quadrare con difficoltà, ma questa sfida è centrale per il futuro. Per questo chiedo agli imprenditori di crederci». Logli, a un passo dalla fine della legislatura, non nasconde la propria soddisfazione «per aver portato a casa un risultato come questo, così come l’evento con l’Ermitage di San Pietroburgo o il tavolo di distretto che adesso tutti citano come elemento essenziale». Qualche rammarico per come sono andate le cose, ovvero per la mancata ricandidatura nel centrosinidstra? «Questo andrebbe chiesto a qualcun altro — risponde— Per me c’è rammarico dal punto di vista umano, ma soddisfazione come amministratore per aver rispettato gli impegni presi con i cittadini».


da il Tirreno del 07/05/09
Ecco lo scrigno di ricerca e innovazione
Chi vorrà entrare nel Creaf dovrà fare domanda entro il 3 giugno

ALESSANDRO PATTUME

PRATO. “Prato ha stoffa per il futuro” è l’incontro sulle politiche per l’innovazione in cui ieri è stato presentato ufficialmente il Creaf, il Centro per la ricerca e l’alta formazione che aprirà a Prato entro la fine dell’anno e a cui le imprese, le università e le associazioni interessate potranno partecipare facendo domanda entro e non oltre il 3 giugno prossimo.
Risposta alla crisi. Il saluto del presidente della Regione Claudio Martini, con una telefonata che ha ribadito come la nascita del centro ricerche sia un importante segnale di dinamismo in un momento così critico, ha dato il via agli interventi di tutte le parti chiamate in causa dal Creaf. Sulla stessa linea il presidente della Provincia Massimo Logli. «Il Creaf sarà una realtà viva e dinamica. Rappresenta una delle prime, concrete risposte all’appello di “Prato non deve chiudere”».
Potenziali e obiettivi. «Il Creaf ha un potenziale enorme non solo per quello che sarà il suo funzionamento ma soprattutto perchè collocato in un bacino di densità industriale di livello internazionale, cioè un luogo capace di attirare molti capitali». Lo afferma con convinzione Andrea Bonaccorsi del Consorzio Universitario Quinn di Pisa, che ha presentato la missione del Creaf. «Il Creaf dovrà attirerà le reti mondiali della conoscenza e cercherà di ridistribuirle sul territorio. Fornirà però anche tutta una serie di servizi e cercherà di scoprire nuove e innovative realtà imprenditoriali. Vista la rilevanza del progetto, credo che sarebbe criminoso rallentarne lo sviluppo».
Microsoft e Hp. Ci saranno anche spazi per il Lamma Test dell’istituto di biometeorologia Ibimet-Cnr, Tecnotessile e due laboratori del Pin di Prato. Il primo, denominato Linea, si occuperà di energia e ambiente con particolare attenzione anche al risparmio energetico. Il secondo si chiama invece Logislab, e si occuperà di logistica, con particolare attenzione alla rintracciabilità dei prodotti. Microsoft e Hp avranno invece per il momento un ruolo di appoggio. Microsoft, che è già presente a Prato grazie ai rapporti con il consorzio Connext, non si occuperà di ricerca e nemmeno di innovazione. Così come Hp, sarà soprattutto un partner tecnico e punterà ad aumentare la propria presenza sul territorio.
Università. «Le sfide del Creaf saranno tre - spiega Alberto Del Bimbo della Fondazione per la Ricerca e l’Innovazione - la formazione, la capacità di investimenti anche a medio e a lungo termine e infine l’imprenscindibile rapporto con l’Università, l’unico soggetto in grado di programmare lo sviluppo sulla base di grandi linee strategiche: una prospettiva che permetterebbe anche un nuovo tipo di università, capace di intervenire direttamente sulla società».

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