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da la Nazione del 03/05/09
Autobus e Lam? Non sempre in regola
«I DISABILI oggi hanno aspettative ed esigenze nuove e diverse rispetto al passato, chiediamo una vita di qualità e proiezioni di un’esistenza più indipendente, sappiamo che è possibile. Invece, le scelte politiche che vengono fatte, tendono tagliare fondi importanti nel terzo settore». Riccardo Santini è il presidente della sezione pratese dell’Unione italiana ciechi, che oltre che tracciare il quadro della situazione generale, si concentra sul trasporto pubblico, nodo fondamentale proprio per la qualità della vita e per l’autonomia dei disabili motori e sensoriali: «Il vero problema sono i mezzi di trasporto. Non tutti però, facendo le opportune distinzioni, i taxi funzionano bene anche per i disabili, gli autobus invece non garantiscono percorsi senza barriere».
«Sulle Lam blu — sottolinea Santini — hanno montato un sintetizzare vocale dove il passeggero non vedente all’interno del mezzo può ascoltare e sapere qual è la fermata che si sta avvicinando, inoltre la voce all’esterno, alla fermata, indica, la direzione, per esempio Nenni o viale della Repubblica della Lam. Sarebbe un buon sistema, anche se a mio avviso, qualche altro accorgimento per gli ipovedenti potrebbe essere introdotto sia sulla sintesi vocale che sul display visivo. Funzionerebbe bene, dunque se venisse acceso con regolarità. Ma sembra che disturbi gli autisti durante la guida». Secondo il presidente dell’Uic di Prato che parla per esperienza diretta ma anche sulla base di innumerevoli segnalazioni giunte all’associazione che ha sede in via Garibaldi i dispositivi vengono accesi soltanto quando sul bus sale un non vedente mentre spesso gli ipovedenti sono meno riconoscibili e quindi il segnalatore non viene attivato se non su richiesta. «Capiamo benissimo che fino a quel momento era tutto spento, perché i segnali che vengono dati non sono corretti» rivela Santini che aggiunge: «Più volte questo problema è stato segnalato al tavolo competente che si riunisce da tre legislature e a cui partecipane le associazioni dei disabili, ma nonostante ciò continua a rimanere identico». Per gli altri tipi di trasporti, come gli autobus extraurbani, i treni locali, i disabili sensoriali possono solo rimettersi al buon cuore dei conducenti e degli addetti. Infine Santini fa un appello alla città dell’innovazione: «Le nuove tecnologie dai mezzi di trasporto ai computer, ai telefonini, vanno adattate e rese accessibile anche ai disabili».
E.D.
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