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La mer, la fin...

lunedì 7 luglio 2008

Prato deve dire no alla pista parallela

E' Paolo Balestri, ex assessore all'ambiente del Comune di Prato ed esponente dei Verdi, a portare sulla stampa un tema che ci coinvolge direttamente e che invece non viene affrontato.
Riteniamo molto giuste queste osservazioni. Si apre il dibattito.
mv
da Il Tirreno del 0/07/08
Prato deve dire no alla pista parallela


Il progetto di realizzazione a Peretola di una pista aeroportuale parallela all’autostrada a Firenze va per la maggiore, si sono gia espressi favorevolmente tra gli altri il presidente della Provincia Matteo Renzi, il presidente di Confindustria fiorentina Giovanni Gentile e non ultimo il ministro alle infrastrutture Altero Matteoli. Nessuno ci ha ancora spiegato con quali soldi, ma l’opzione ogni giorno trova sempre più consensi e per altro bipartisan (cosa che preoccupa ancora di più).
Peccato che siano gli stessi (anche se non soli) che sostengono la realizzazione dell’inceneritore-termovalorizzatore a Osmannoro nella cui valutazione ambientale strategica si raccomanda attenzione non tanto all’impianto in sè, quanto al complesso delle infrastrutture che si intendono realizzare nella piana: terza corsia delle autostrade A1 e A11, nuove bretelle o tangenziali, nuovo aeroporto ed appunto impianto di trattamento dei rifiuti. Non è evidente che dalla realizzazione della singola infrastruttura la situazione debba sensibilmente peggiorare, è certo che, se saranno realizzate tutte, la situazione ambientale peggiorerà in modo significativo.
Lo strano è che tutti fanno finta di non sapere che nel frattempo (da quanto si è cominciato a parlare di queste opere e si sono fatti gli studi di valutazione dell’impatto ambientale) la situazione è sicuramente cambiata.

Ad esempio è stata ultimata la costruzione del nuovo tribunale di Firenze che si trova nella possibile direzione di decollo degli aeroplani verso il centro del capoluogo e quindi rende a maggior ragione inutilizzabile il corridoio di decollo verso est. Non ci eravamo mai cascati, abbiamo sempre pensato che la nuova pista avrebbe avuto una sola direzione di atterraggio e decollo (come la vecchia che non può utilizzare il decollo-atterraggio in direzione Monte Morello) che è quella verso Prato, ma oggi le cose sono anche più chiare.
Ovviamente quello che non si ricorda è che nel caso di nuova pista aeroportuale l’impatto acustico arriverebbe ben oltre l’abitato di Mezzana a Prato. Quello stesso che oggi si verifica nel corridoio che da Brozzi-Le Piagge arriva fino al versante fiorentino del Montalbano e che nessuno riesce a riportare nei limiti di legge. Anzi gli studi di Arpat hanno dimostrato che non solo l’aeroporto non è a norma, ma che addirittura negli anni la situazione va peggiorando.
Per questo credo che da Prato debba venire una dichiarazione chiara da cui si evinca che l’aeroporto parallelo alla pista aeroportuale non è una decisione solo loro (dei fiorentini) e che siamo contrari.
Anche in direzione Prato si stanno costruendo altre strutture la cui esistenza è difficilmente compatibile con la nuova pista. Innanzitutto il centro commerciale dei Gigli, ma anche le previsione di realizzazione di due torri nell’area Banci che il Comune di Prato sta discutendo e verificando di realizzare (altezza rispettivamente di 60 ed 80 metri) hanno qualche (e basta?) conflitto di impatto acustico e sicurezza con la nuova pista aeroportuale.
Paolo Balestri

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