Questo blog ospita spesso aticoli su grandi questioni nazionali che riguardano l'ambiente e l'espropriazione del territorio esercitata con arbitrio e autoritarismo. Fra queste, l'ampliamento della Base Nato di Vicenza dove la città rischia di perdere una grande zona verde. I Verdi sono in lotta.
mv
I Verdi del Veneto sulla questione Dal Molin: immediate dimissioni di Paolo Costa
"La lettera del commissario straordinario per la realizzazione della base Usa a Vicenza, resa pubblica ieri durante l'udienza al Consiglio di Stato sulla vicenda Dal Molin, è di una gravità inaudita."
I Verdi chiedono le immediate dimissioni di Paolo Costa."Bisogna eliminare alla radice le componenti locali del dissenso." "La tre giorni di protesta... (indetta, lo ricordiamo, a settembre dello scorso anno dal Presidio Permanente No Dal Molin) ...può diventare l'ultima manifestazione di un dissenso sostenuto anche localmente; ma solo se si interviene tempestivamente per togliere le cause ragionevoli, perché fondate, di questo dissenso."
Ancora: "Mi riferisco alle preoccupazioni relative alla viabilità... e a quelle relative all'utilizzo ai fini di ampliamento della base dell'ultima grande area verde della città."Basterebbero questi passaggi della lettera di Paolo Costa ad Arturo Parisi per chiedere a questo signore di fare le valigie, perché indegno del suo ruolo. Ma la lettura è a tratti addirittura stomachevole, allorquando il signor Costa se la prende con gli oppositori locali al progetto, oppure quando afferma che bisogna prevedere qualche intervento d'immagine per "ricompensare Vicenza per questo suo sacrificio", accellerando i tempi e cercando di evitare "le forche caudine delle autorizzazioni". Ma il meglio questo signore lo tocca nel passaggio riguardante la Valutazione d'Impatto Ambientale, richiesta dal ministro Pecoraro Scanio. Afferma Costa "E' chiaro che il punto rappresenta un'insidia fin troppo evidente alle possibilità di procedere in tempi definiti; ed è capace addirittura di compromettere la decisione finale." Costa prosegue citando l'esperienza, a suo dire negativa perché foriera di complicazioni, del procedimento V.I.A. del Mose di Venezia (altra opera imposta nonostante il parere contrario della comunità e dell'amministrazione locale). A questo punto, chiarisce Costa, meglio l'escamotage della delibera del Consiglio dei Ministri, meno problemi e avanti con la base.
TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!
La mer, la fin...
mercoledì 2 luglio 2008
Base Nato di Vicenza. I Verdi all'attacco.
Questa lettera è la prova di come Romano Prodi e la parte più servile del suo governo, con la collaborazione di amici fidati come Paolo Costa, abbiano deciso di imporre con bugie e stratagemmi questo devastante progetto alla città di Vicenza, tentando di nascondere i danni enormi prodotti da questo insediamento, arrivando al punto di dover escogitare il modo di non far svolgere la Valutazione d'Impatto Ambientale. Non ci sono altre cose da fare, per quel che ci riguarda, che appoggiare con ancor maggior convinzione le iniziative del movimento e della nuova amministrazione comunale di Vicenza, contrari alla base su basi tutt'altro che ideologiche.
Per questo chiediamo le immediate dimissioni di Paolo Costa e lo stop definitivo alla costruzione di questa nuova base militare a Vicenza.
Federazione Regionale dei Verdi del Veneto
Venezia, 2 luglio 2008
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