Gruppo Verdi/ALE al Parlamento europeo
TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!
La mer, la fin...
giovedì 3 luglio 2008
Europa. Sui Rom misure discriminatorie.
Comunicato stampa -
Bruxelles, 3 luglio 2008
Impronte digitali ai bambini Rom: lunedì dibattito a Strasburgo
Frassoni: "Sui Rom strategie opposte tra Bruxelles e Roma"
La conferenza dei Presidenti del Parlamento europeo ha appena approvato all'unanimità la richiesta presentata dal gruppo Verdi/ALE, dai socialisti, dai liberali e dalla sinistra unitaria europea, che chiede un dibattito in plenaria per lunedì prossimo a Strasburgo rispetto alla schedatura dei Rom che il Governo italiano sta già praticando a Roma, Milano e Napoli.
Nel corso della conferenza dei capigruppo al Parlamento europeo i commissari Spidla e Figel hanno presentato il pacchetto sociale pubblicato ieri, che comprende, oltre la direttiva sulla non-discriminazione, un libro verde su educazione e migrazione, il diritto dei pazienti a essere curati dappertutto in Europa, anche un Rapporto sugli strumenti e politiche sull'inclusione sociale e di non-discriminazione dei Rom e di altre minoranze come Sinti, Travellers, Ashkali.
Monica Frassoni, co-Presidente dei Verdi/ALE al Parlamento europeo, al termine della riunione ha dichiarato: "Ci sembra particolarmente significativo che questo rapporto esca nello stesso periodo delle misure discriminatorie del governo italiano contro i rom, sulle quali il Parlamento europeo discuterà lunedì e approverà martedì una risoluzione che già si annuncia molto critica nei confronti del governo italiano. Il rapporto della Commissione esce in vista del primo vertice europeo sui Rom previsto per il 16 settembre. La Commissione è intenzionata dunque a muoversi su linee opposte rispetto al governo italiano, puntando su politiche di integrazione, di educazione, su pratiche positive e misurabili di inclusione nel mondo del lavoro e sul deciso rifiuto di ogni forma di discriminazione. Le esperienze positive citate nel documento dimostrano che solo così e non attraverso la criminalizzazione etnica e l'idea della caccia al nomade, che si può gradualmente uscire da una situazione di povertà, esclusione e illegalità di cui questi popoli sono vittime e che li rendono anche più permeabili a comportamenti criminali. Questo non è buonismo. E' concretezza. E' l'unica strada percorribile per l'Unione Europea. Naturalmente verificheremo che agli annunci della Commissione seguano poi fatti concreti sul campo."
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