TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

mercoledì 9 luglio 2008

Leggi-vergogna svergognate in piazza.

Riceviamo questo commento che con molto piacere pubblichiamo.
MV

PIAZZA NAVONA E LA LINFA PER NON MOLLARE

Manifestazione eccezionale, quella di ieri pomeriggio a Piazza Navona organizzata dalla rivista Micromega contro le leggi-vergogna del quarto Governo Berlusconi. Capace di ripagare la fatica di una “sgropponata” a Roma dalle 14 a tarda sera. Ne valeva davvero la pena, come ne valsero, a suo tempo, per la l’iniziativa del Palavobis e di Piazza San Giovanni.
Verosimilmente c’erano circa 80.000 persone, ben oltre quante può contenerne la bellissima Piazza, straripante anche nelle vie adducenti, le altrettanto belle vie degli artigiani romani. A qualche centinaio di metri, nei Palazzi del Potere, orecchi sordi e occhi ciechi continuavano il valzer ipocrita degli abboccamenti e dei tentativi di “dialogo”, o “pizzo” come l’ha ben definito Marco Travaglio. Meglio starne alla larga, e non solo in senso geografico.
Di Verdi una sparutissimo gruppetto, infinitesimale rispetto a Italia dei Valori, Rifondazione e anche Sinistra Democratica. Sorge il dubbio se l’esiguità numerica sia contingente o, piuttosto, legata all’incombente estinzione del nostro movimento, che neppure sull’orlo del baratro trova il coraggio di un vero e profondo esame di coscienza. Ma tant’è.
Se Tonino Di Pietro ha saputo, devo dire con garbo e creanza, gettare il manto sulla folla è solo e soltanto perché, ad oggi, rappresenta l’unica vera ed efficace opposizione parlamentare e popolare a Testa d’Asfalto. Personalmente spero anche in un risveglio dei sindacati, confederali, di base o autonomi, affinché a loro volta sappiano fare la propria parte, evidenziando una (responsabile ma tosta) opposizione sociale al tentativo berlusconiano di scardinare, pian piano, tutti i servizi pubblici. Troppo chiedere?
Stamani, di levata, al giornale radio – forse assonnato – ho ascoltato incredulo i resoconti del “No Cav. Day”. Sarà stato il sonno, per una dormita notturna ridotta, ma mi sono domandato a quale manifestazione avessi partecipato. Dubbio mattutino: sono io dissociato, o sono questi giornalai che vogliono prendermi per il c…? Mi stropiccio gli occhi, bevo un buon caffellatte e ripenso a quanto ascoltato, ovvero che Beppe Grillo avrebbe insultato il Quirinale – lesa maestà moderna.
Ma quale insulti, Beppe ha soltanto detto, fra gli applausi scroscianti dei presenti, «Ve lo immaginate Pertini avallare una legge che lo pone al di sopra di tutti gli altri cittadini, in contraddizione col fondamentale principio che i padri costituenti vollero all’Art. 3 della Carta costituzionale? Ma neppure Scalfaro o Ciampi l’avrebbero mai fatto!». Ecco, tutto qua. Eppure, a sentire i commenti di oggi, pare una piazza eversiva. Quando di eversivo c’è invece quello che si sta architettando a Palazzo Grazioli/Chigi. Mondo capovolto. Ora capisco concretamente perché è urgente battersi per l’abrogazione del finanziamento pubblico ad un stampa tenuta al gancio.
Può darsi che la simpaticissima Sabina Guzzanti si sia lasciata prendere un po’ la mano, ma su quel palco non c’erano canovacci già scritti o paletti imposti. E sappiamo, oggi, quanto la libertà di pensiero sia un lusso, quasi sovversivo e infatti considerato da qualcuno sedizioso.
Questa una giornata di aria pura, senza scorie né tossine. Sarà stato il ponentino che provenendo dai colli voleva a suo modo depurarli???!!!

Andrea Aiazzi

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