Firenze 01/07/08
Medicine complementari: il “primato” della Toscana apre la Consulta nazionale.
L’organismo che raccoglie Università, Medici, Istituzioni e pazienti si è riunito in Palazzo Panciatichi. Roggiolani e Celesti, presidente e vicepresidente della commissione Sanità: “La nostra legge tutela pazienti e professionisti”
Firenze – La Consulta nazionale delle medicine complementari sceglie Palazzo Panciatichi per l’assemblea che insedia l’ufficio di presidenza dell’organismo che ha sede a Firenze. E qui, in apertura dei lavori, Fabio Roggiolani (Verdi) e Anna Maria Celesti (Fi-Pdl) , presidente e vicepresidente della commissione Sanità, tracciano le linee della “scelta toscana”, quella che ha portato la Regione ad approvare, prima e unica in Italia, un’apposita legge in materia di cure complementari. La scelta che Roggiolani cala nel Piano sanitario che la Commissione sta analizzando, e che, per la prima volta , “introduce le medicine complementari tra i livelli essenziali di assistenza regionale”. Il presidente traduce alla platea nazionale: “I cittadini avranno diritto alla prestazione dei servizi in omeopatia, fitoterapia e agopuntura in ogni azienda sanitaria, e in ogni Asl”. Senza nessuna richiesta di permessi da parte delle strutture che apriranno ambulatori per prestare le cure che, in Italia, sono già terapia per cinque milioni di pazienti: Asl e Aziende sanitarie dovranno adeguarsi (e ovviamente per le fasce non esenti sarà previsto il pagamento del ticket). La questione investe il mondo riunito nella Consulta, quello delle medicine integrative, finito sotto accusa dopo la morte della sedicenne toscana uccisa da una crisi insulinica lo scorso maggio.
Quel caso di cronaca, terribile, irrompe nei lavori dell’assemblea nazionale proprio con le parole di Roggiolani, che annuncia l’intenzione di fare causa a Silvio Garattini, il direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano: “Continuare a dire che quella ragazza è morta a causa di cure omeopatiche sbagliate è una falsità gravissima, che getta fango su tanti medici qui rappresentati – dice il consigliere -; è tempo, e lo dico ufficialmente, che Garattini sia chiamato a rispondere in via giudiziaria di quanto scrive”.
Anna Maria Celesti spiega che “nessun medico omeopata avrebbe mai sospeso una terapia di quel genere in un paziente di quell’età”, afferma che le Istituzioni “si devono fare carico della responsabilità di fare la guerra ai ciarlatani” e così motiva la legge regionale che la Toscana ha approvato sulle medicine complementari. “In ogni ordine dei medici di questa regione c’è, consultabile dal pubblico, un apposito albo che raccoglie medici e operatori che prestano questo tipo di cure: a quell’albo si accede in virtù di un percorso formativo riconosciuto, con titoli precisati nella legge. E’ una tutela per professionisti e pazienti”.
L’assemblea della Consulta nazionale, durante i lavori della mattinata, ha nominato il proprio ufficio di presidenza. Con il presidente Luciano Fonzi, prorettore all’Università di Siena, ci sarannno il vicepresidente Francesco Bottaccioli (presidente SIPNEI: Società Italiana PsicoNeuroEndocrino Immunologia) e una serie di responsabili di area: Simonetta Bernardini (presidente della Siomi, Società italiana omeopatia medicina integrata) per le medicine complementari, Alberto Poddu per i rapporti con le federazioni e gli ordini professionali (è il vicepresidente dell’ordine dei medici di Cagliari), Rita Paolini (Regione Marche) per i rapporti in sede Stato-Regioni e Daniela Salvucci per l’Apo, Associazione pazienti omeopatici.
TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!
La mer, la fin...
mercoledì 2 luglio 2008
Medicine complementari. La scelta toscana.
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