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CONSIGLIO COMUNALE DI PRATO - GRUPPO CONSILIARE RIFONDAZIONE COMUNISTA
Comunicato stampa sui fatti di ieri riguardanti i migranti lavoratori in numerose aziende di Prato e limitrofe.
Le vicende riguardanti i migranti che sono avvenute ieri a Prato richiedono una riflessione che tocca il quadro nazionale e locale. Credo che la cosa da evitare prima di tutto sia giocare sulla pelle dei migranti per strumentalmente richiedere la costruzione di un CPT. E' arrivato il momento di farla finita con l'ipocrisia! Il PRC è da sempre contrario allo sfruttamento dell'uomo sull'uomo e per il rispetto diritti di tutti, dei diritti dei lavoratori. Quindi condizioni di semi schiavitu' vanno combattute senza se e senza ma. Il problema è che prevedere il reato di immigrazione clandestina, tralasciare la grande questione degli accordi con i paesi di provenienza, tenere in piedi una legge come la Bossi Fini che favorisce - ed è un eufemismo - l'entrata nella condizione di clandestinità sono tutte scelte che sono propedeutiche ad avvalorare una deriva securitaria e razzista come quella che sta portando avanti l'attuale governo. Quindi non si può glissare su queste questioni di fondo, e poi invece atomizzare il dibattito sulla necessità di un CPT a Prato, ciò significa avvalorare la richiesta di luoghi di detenzione - con tra l'altro il prolungamento dei tempi permessi di permanenza - per migranti perché vuol dire entrare e sposare di fatto la stessa temperie (anti) culturale. Siamo quindi per una politica che a monte sia l'opposto di quella portata avanti dalla destra, sulla quale troppi silenzi o mezze condivisioni arrivano da altre forze politiche, e per una politica che costruisca strumenti giusti ed efficaci per il governo dell'immigrazione in Italia ed in Europa. in linea con il disegno di legge approvato nella scorsa legislatura, attraverso la promozione dell'immigrazione regolare, favorendo l'incontro fra domanda ed offerta di lavoro, la semplificazione delle procedure necessarie all'ottenimento del permesso di soggiorno e suo rinnovo, le procedure di rimpatrio concordato - anche attraverso accordi bilaterali - al fine di migliorare il contrasto dello sfruttamento dell'immigrazione clandestina, il superamento dell'attuale sistema dei centri di permanenza temporanea, promuovendone e valorizzandone la funzione di assistenza e soccorso. Senza ciò la logica dell'emergenza proporrà sempre soluzioni militari alle questioni aperte. Proprio il PRC in Consiglio Comunale aveva denunciato che certi provvedimenti locali - come quelli della confisca dei macchinari e la chiusura delle aziende conseguente - senza una politica di accoglienza per coloro che si trovavano in condizioni di sfruttamento avrebbe portato poi a problemi come quelli registrati ieri. Siam stati lungimiranti. Inoltre concordo completamente col sindaco sulla denuncia del caso Fedora, il problema è però che questa situazione pare generalizzata e molto comoda per una parte della classe imprenditoriale, quindi questo nodo dovrà prima o poi essere sciolto se non vogliamo di nuovo cadere nell'ipocrisia, assumendoci tutti le nostre responsabilità. Sul singolo caso poi, con tutte le vicende della variante richiesta, le diatribe sui licenziamenti successivi, ecc. credo che si possa dire di essere di fronte ad un caso emblematico di imprenditorialità spregiudicata che si commenta da solo, l'Unione Industriali, che tanto interviene ultimamente, ha qualcosa da dire?
Leonardo Becheri
Capogruppo Rifondazione Comunista Comune di Prato
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