TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

venerdì 11 luglio 2008

Scommettiamo che lì ci sta bene un centro espositivo?

Qualche tempo fa, inserimmo su questo blog un brano dello scrittore americano Kurt Vonnegut, scomparso lo scorso anno, che con la sua solita ironia rivisitava fatti di storia recente e dei secoli passati, insinuando che nel potere esercitato dalle classi dirigenti, o da singoli capi, vi sia una buona dose di fatalismo, o meglio, di propensione a tirare a indovinare.
Per lo scrittore, il gusto della scommessa accomuna tutti, da Napoleone a Bush, da Hitler a Saddam, e così via fino ai governatori delle comunità locali più piccole.

Dello stesso avviso di Vonnegut è il Coordinamento dei Comitati Cittadini, che ieri sera ha offerto ai non pochi volenterosi in grado di affrontare il caldo, una bella tavola rotonda molto organizzata, come sempre, e moderata magistralmente da Damiano Baroncelli, del Gruppo degli amici di Beppe Grillo.
Il titolo, come vi avevamo annunciato nei giorni scorsi, accennava proprio al gioco dell'oca come modalità di progettazione urbanistica della città e del territorio in genere. Si prova a fare una cosa, poi si vedrà come va.
Farsi orientare dalla fortuna può essere pericoloso, soprattutto quando i croupiers sono gruppi finanziari, imprese di costruzione e proprietari di fondi.
In un clima, diremmo idilliaco, si sono alternati a rispondere a domande precise, senza digressioni e narcisismi, Leonardo Becheri, consigliere comunale di Rifondazione Comunista, Alberto Magnolfi, consigliere regionale del PDL, e Paolo Paoletti, rappresentante del Gruppo 38-1.
Mancava invece l'assessore Ciuoffo che come sappiamo ha dato la disdetta con le motivazioni che abbiamo pubblicato l'altro ieri senza commenti.
Le domande poste dai comitati erano precise e taglienti come bisturi e riguardavano le critiche che anche Municipio Verde sta evidenziando da tempo: dalla mancanza di un reale processo partecipativo, all'uso di una variante anticipatoria che di fatto condiziona tutto il futuro piano strutturale, dal ruolo predominante dei progetti privati sulla programmazione del pubblico interesse, fino al nodo del recupero dello stabilimento dell'ex Banci e sulla cui destinazione vige la più assoluta approssimazione e vaghezza.
Se Becheri si è lanciato in proposte concrete mettendosi in gioco su ogni questione e dicendosi favorevole a destinare il Banci per l'Università e la ricerca, non così è stato per il volpone Magnolfi che con grande savoir faire, ha evitato accuratamente di andare oltre le critiche all'amministrazione.
In questo modo però ha stabilito un buon rapporto con una platea, critica per definizione, che ne ha apprezzato le doti del politico che sa onorare il pubblico e rispettarlo.
Era palese la diversità ideale culturale e politica dei presenti ma vi era anche la possibilità di confrontarsi senza agone e con la dovuta precisione.
Tanti sapevano, o forse tutti, che la visione politica di Magnolfi e quella di Ciuoffo sono molto vicine ad incontrarsi e che se non lo fanno è solo perchè i due rappresentano gruppi di potere (o di giocatori, secondo la logica del gioco dell'oca) diversi e complementari, ma l'assenza dell'assessore o chi per lui, ha reso il conflitto quasi etereo e ha impedito alle dirette e precise critiche dell'architetto Paoletti di rafforzarsi in un contraddittorio.
Da parte nostra, condividiamo con i comitati, con i 38-1 e con le forze politiche non sviluppiste e ambientaliste che operano nella nostra città, la necessità di fermare il consumo di territorio e di puntare al recupero e all'innovamento dell'esistente.
Bisogna far prevalere l'interesse pubblico, sulla base di piani e di studi di previsione ma anche attraverso processi di condivisione democratica delle scelte e di una corretta informazione dei cittadini.
Ciò che non è adesso. Ma che non sarebbe neppure con Magnolfi Sindaco.
Municipio Verde

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