Documento WWF.
Per la Torino-Lione si intervenga prioritariamente sulle linee ordinarie partendo dal nodo di Torino e rifiutando gli standard dell''AV, come hanno chiesto i tecnici dei 60 comuni della Val Susa, Val Sangone e della Cintura Nord di Torino nello studio "FARE" e non si avallino le proposte e i progetti di RFI e LTF (Lyon Turin Ferroviaire, società mista italo-francese partecipata da Rete Ferroviaria Italiana - RFI e da Réseau Ferré de France - RFF) che, senza soluzione di continuità con i brutti progetti del 2003 e del 2004, abbandonati dagli stessi Governi succedutisi in questi anni, propongono semplicemente, tra l''altro, la realizzazione di una intera, nuova linea ad AV e di un tunnel di base di ben 57 km.
"Il WWF Italia chiede che al tavolo politico di Palazzo Chigi sulla vicenda della Torino-Lione, previsto per fine luglio, venga posto al centro del confronto lo studio "FARE - Ferrovie Alpine Ragionevoli ed Efficienti" (elaborato dai tecnici dei 60 comuni coordinati dalla Comunità montana Bassa Val di Susa), che rifiuta gli standard dell''Alta Velocità, indica come priorità il nodo di Torino (cintura merci e Servizio Ferroviario Metropolitano) e non la realizzazione del tunnel di base, e suggerisce di intervenire per fasi sulla rete ordinaria con standard costruttivi per un traffico misto merci/passeggeri a velocità ordinaria.
Mentre giudica severamente i contenuti del verbale di Pracatinat, redatto dal presidente dell''Osservatorio sulla Val Susa Mario Virano, che accantona lo studio "FARE" per favorire il "progetto LTF" e le proposte RFI, in soluzione di continuità con le progettazioni del 2003 e del 2004 (soluzione sinistra Dora) e con la proposta/candidatura del 2007 (destra Dora), nell''ambito del bando di finanziamento CE 2007-2013 delle reti transeuropee TEN-T., proponendo interventi insostenibili dal punto di vista economico finanziario, ambientale e trasportistico quale la costruzione di un tunnel di 57 km, la realizzazione di una stazione internazionale a Susa e l''interramento della linea dopo Villarfoccahiardo", dice Stefano Lenzi, responsabile dell''Ufficio legislativo del WWF Italia in occasione della presentazione odierna dello studio "FARE" ai parlamentari svoltisi oggi a Roma nella Sala della Sacrestia in vicolo Valdina.
Il WWF Italia denuncia il tentativo di sostituire alla logica del "FARE", i progetti LTF/RFI, in linea di continuità con la cattiva progettazione sin qui effettuata, che creerebbero pesi insostenibili sul territorio, confermando come la strategia sinora adottata tutta concentrata sulla realizzazione di grandi opere sia incongrua e inefficiente (pag. 28 dello studio FARE).
Il WWF Italia chiede che al centro del confronto politico di palazzo Chigi sia lo Studio FARE:
1) abbandonando gli standard irragionevoli dell''AV in favore di interventi graduali per ferrovie miste passeggeri-merci a pendenza ridotta e velocità ordinaria (100-120 km/h per merci e 160-180 km/h per i passeggeri);
2) impostando e realizzando un intervento per fasi che parta dal vero collo di bottiglia dei traffici internazionali, cioè il nodo di Torino, realizzando prioritariamente la cintura merci e il Servizio Ferroviario Metropolitano;
3) definendo un soggetto tecnico che si occupi del monitoraggio continuo dei risultati ottenuti e della conseguente attivazione degli interventi, quando e se questi verranno raggiunti.
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