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La mer, la fin...

venerdì 4 luglio 2008

Verdi Toscani: raccolta differenziata e dissociatore molecolare.

RIFIUTI : UN CONVEGNO PER PARLARE CORRETTAMENTE DEL DISSOCIATORE MOLECOLARE
Firenze 4 luglio ‘08

“La svolta della dissociazione molecolare è, per me, il naturale sviluppo di un sistema di raccolta dei rifiuti porta a porta proprio perché rientra nella stessa logica del risparmio della materia e del rispetto della salute dei cittadini - ha dichiarato Fabio Roggiolani, consigliere VERDI in Regione Toscana e Presidente della Commissione Sanità del Consiglio Regionale della Toscana, che lunedì parteciperà all’incontro al Palace di Gorizia su “Raccolta differenziata; un diritto dei cittadini per la salute del pianeta e dei suoi abitanti”.
La dissociazione molecolare – ha spiegato Roggiolani – separa la parte di gas presente nei rifiuti dalla parte composta di CO2, per poterla poi valorizzare dopo essere stata purificata come combustibile per la produzione energetica.
La dissociazione molecolare si può fare sulla parte umida dei rifiuti con un sistema che si chiama “biodigestore anaerobico” e che, ad una temperatura di circa 50 gradi centigradi e senza emissione di maleodoranze nell’ambiente, estrae il gas, recupera l’acqua, e con gli avanzi della lavorazione produce ammendante per l’agricoltura.
Dopo aver raccolto carta, plastica, ferro, vetro, cioè tutto quello che è possibile recuperare in modo differenziato e in forma meccanica, entra in scena la dissociazione molecolare, quella che lavora a meno di 400 gradi centigradi che nell’arco di 24 ore estrae tutto il gas che i rifiuti hanno prodotto, riducendo 10 tonnellate di rifiuti a 50 chilogrammi di cenere.
Tutta la materia ferrosa o vetro o altro, viene rispettata e recuperata dalle ceneri: ecco perché questo sistema è efficace anche per i rifiuti speciali , oggi vero e proprio buco nella politica dei rifiuti in Italia. – ha continuato Roggiolani .
Non esistono impianti ad impatto zero. Anche l’impianto di Vedelago se tritura malauguratamente pezzi di amianto può diventare pericoloso; e la dissociazione molecolare deve essere tenuta sotto controllo e i sima derivanti devono essere depurati prima del loro utilizzo da tutti gli inquinanti, diossine comprese, che eventualmente vi si formassero nel processo.
Ma la forza vincente della dissociazione molecolare è proprio qui: non si tratta di depurare i fumi con filtri a fronte di potenti correnti ascensionali, come avviene negli inceneritori, ma di una separazione in ambiente chiuso e con le caratteristiche di controllabilità e di sicurezza estremamente più elevate.
In ultimo – ha concluso Roggiolani – la flessibilità del processo suddivisibile in parti da 10 tonnellate –giorno, fa sì che siano le comunità locali a poter beneficiare del recupero energetico, mentre i possibili eventi avversi risultano sempre di piccole dimensioni. Ripeto: nessun intervento sui rifiuti è senza impatto, ma oggi con l’aiuto delle nuove tecnologie di dissociazione molecolare possiamo chiudere il ciclo senza far pagare alle popolazioni intorno agli impianti il prezzo altissimo come avviene oggi con gli inceneritori.”

ufficio stampa - Gruppo Verdi per l’Unione
contatto: Stefano Barbieri 3398554860

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