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La mer, la fin...

lunedì 7 gennaio 2008

BASTA CON LE FROTTOLE SULL'EMERGENZA DISCARICHE IN TOSCANA

Riceviamo dal Coordinamento dei Comitati della Piana, e pubblichiamo con piacere, il seguente comunicato stampa

BASTA CON LE FROTTOLE SULL'EMERGENZA DISCARICHE IN TOSCANA

Gli amministratori Toscani cercano di speculare sulla grave situazione Campana per imporre gli inceneritori in Toscana, ma dimostrano di non sapere fare neppure i conti.
Erasmo D'Angelis, presidente della Commissione ambiente del Consiglio Regionale ed esponente nazionale di Legambiente, ancora una volta, e come sempre senza che la stampa garantisca un adeguato contraddittorio, lancia l'ennesimo allarme sulla presunta emergenza discariche in Toscana: "Le discariche stanno per esaurirsi. Entro due anni rischiamo di trovarci in un'emergenza rifiuti come quella della Campania. Bisogna pertanto che, in tempi brevi, si proceda alla costruzione in Toscana di tre grandi termovalorizzatori".
Tralasciamo il giudizio su alcune delle sue affermazioni che si commentano da sole, come l'assoluta indifferenza verso il risultato della consultazione referendaria a Campi Bisenzio che suggerisce di ignorare, la giustificazione
che accampa per spiegare l'altissima produzione pro capite di rifiuti in toscana che a suo dire deriverebbe dal notevole flusso turistico ecc.
Ci preme in questa sede evidenziare il clamoroso falso circa l'imminente esaurimento delle discariche toscane, che secondo le stime di Erasmo D'Angelis, fatte proprie dalla Regione Toscana, in particolare dal Governatore Claudio Martini e dalla neo assessora Annarita Bramerini, dovrebbero esaurirsi "entro i 2010- 2011 ".
Secondo i nostri calcoli, molto prudenziali ed eseguiti per difetto, le discariche toscane, a partire da adesso e da una situazione di illegalità (che specificheremo) garantiscono ancora una autonomia di 10 anni. Quindi il tempo utile per adottare modelli di gestione dei rifiuti più virtuosi, economicamente ed ambientalmente più sostenibili e soprattutto meno dannosi per la salute e per la democrazia ed anche per le tasche dei cittadini.
A tal proposito vogliamo chiarire alcune questioni che ancora non ci sono state mai confutate:
1. - Circa le volumetrie disponibili nelle discariche regionali c'è una sostanziale concordanza fra i nostri dati e quelli regionali. Per entrambi ci sono oltre 10 mila metri cubi di volumi disponibili (10.374.000 m3 );
2.- la Regione ancora una volta denuncia il non conseguimento degli obiettivi di riduzione dei rifiuti che si era data, infatti i rifiuti nel 2006 invece di diminuire, aumentano di circa 41.000 Tonnellate rispetto al 2005. Questo significa che in Toscana non ci sono politiche attive ed efficaci per la riduzione, si lascia alla semplice INERZIA il compito di far lievitare la crescita dei rifiuti che viene "assunta" a dato "naturale ", e soprattutto non si intervenire sulle PATOLOGIE (in particolare ASSIMILAZIONI SELVAGGE e ASSENZA DI UNA TARIFFAZIONE PUNTUALE) e non si fanno scelte strategiche sulla gestione: estensione del porta a porta, attuazione di politiche incentivanti per l'uso del compost), acquisti verdi delle amministrazioni (ancora clamorosamente al palo dopo 4 anni dalla loro introduzione ) etc.. Per questo i cittadini si domandano...ma chi esercita il controllo ?
3.- raccolte differenziate: non si dice che in Toscana non si raggiungono i MINIMI DI LEGGE (legge 296/06). Comunque il pur SCARSO 33,4% SIGNIFICA SOTTRARRE A DISCARICA-TRATTAMENTO 854.708 tonnellate/anno. Si afferma poi che il 12% dei rifiuti va ad incenerimento per circa 307.000 tonnellate/anno.
Facendo semplici calcoli si conferma che 1.400.000 tonnellate sono i rifiuti residui.
ED E' PROPRIO SU QUESTO DATO CHE LA REGIONE COMMETTE UN CLAMOROSO ERRORE in base al quale poi sostiene che le discariche saranno esaurite entro il 2010-2011.
La Regione Toscana non calcola che questo flusso di rifiuti che residua non va direttamente in discarica - e non potrebbe essere che così visto che per legge non è più possibile avviare i rifiuti tal quali in discarica.
Questo flusso ( che rappresenta NON il 63% come dicono - e l'aritmetica non è un'opinione- MA IL 54%) va ad impianti di STABILIZZAZIONE, dove i residui - almeno il 35% - del rifiuto in ingresso VIENE RIDOTTO IN PESO dai trattamenti biologici che fanno perdere acqua ed anidride carbonica alle frazioni biodegradabili. Questo significa che in DISCARICA VANNO NON PIU' DI 910.000 TONNELLATE ANNUE cioè non più del 37% (nel 2006 nonostante tutto il ricorso alla discarica è diminuito di almeno il 5% in peso grazie agli impianti di stabilizzazione) del totale dei rifiuti.
Questo conferma che pur nel desolante quadro toscano (dove si producono più rifiuti che altrove, dove si assimila più che altrove, dove non si raggiungono gli obiettivi di riduzione, dove non si raggiungono le percentuali di Raccolta Differenziata previste dalle leggi sia Nazionali come Regionali, basta guardare al totale fallimento degli obbiettivi della L.R. 25-98 dove già al 3 Marzo 2003 era prescritta una R.D. al 35% minimo) non più di un milione di metri cubi l'anno va in discarica.
Altra cosa che viene taciuta è che il rifiuto in quanto "stabilizzato" occupa meno spazio in discarica (1,2 tonn/per m3), quindi l'occupazione volumetrica nel 2006 è di circa 760.000 m3.
Facendo allora un calcolo prudenziale, facilmente ripercorribile da chiunque, si può affermare che la capienza delle discariche, per i solidi urbani è di almeno 10 anni, e questo ci preme ribadirlo, in una situazione di manifesta illegittimità sia verso gli obiettivi di riduzione, che di raccolta differenziata che in base alla legge finanziaria 2007, prevedono obiettivi del 65% al 2012, quindi quasi il doppio di quella attuale.
Si fa inoltre presente che discariche realizzate anche con il commissariamento da parte della Regione, per gestire i rifiuti urbani toscani vengono in gran parte utilizzate per smaltire i rifiuti industriali provenienti da fuori regione, come nel caso scandaloso della discarica del Fosso del Cassero in provincia di Pistoia.
I Toscani, come del resto i Campani, non meritano l'emergenza discariche e se di emergenza si deve parlare, parliamo allora della politica e delle istituzioni che non fanno nulla per imboccare politiche di gestione dei rifiuti più consone ai paesi civili anche se meno redditizie per i soliti noti, che non fanno nulla per controllare che le prescrizioni da loro stessi emesse vengano rispettate da chi ha i compiti di Gestione, Gestori che oltre a controllare il sistema impiantistico dei cancro-valorizzatori e delle discariche, controlla (purtroppo) anche gran parte del sistema dell'informazione.Le alternative agli inceneritori e alle discariche ci sono, sono un po' dappertutto, per fortuna sono sempre di più le realtà che si muovono nella direzione giusta, verso pratiche di sensibilizzazione, responsabilizzazione e partecipazione attiva della cittadinanza. Il Coordinamento dei Comitati della Piana chiede da tempo alla Regione Toscana, e a tutte le forze politiche che siedono nel Consiglio Regionale, di potersi confrontare con concretezza e competenza, sulle varie opzioni in campo, perché l'emergenza rifiuti fa comodo solo a chi, come in Campania, specula da sempre sulla "munnezza" a discapito della salute dei cittadini e della dignità di quei luoghi.

COORDINAMENTO DEI COMITATI DELLA PIANA FIRENZE-PRATO-PISTOIA

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