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La mer, la fin...

venerdì 25 gennaio 2008

Schiaffo agli elettori

dal sito della Federazione Nazionale dei Verdi


Cade il governo Prodi. Pecoraro: "Dai centristi tradimento del mandato elettorale". Bonelli: "Il Senato sfiducia Prodi, l'assemblea siciliana la conferma a Cuffaro: povera Italia"

Dai centristi arriva il tradimento del mandato elettorale e uno schiaffo in pieno volto agli elettori. Prodi ha smascherato i trasformisti e il dibattito di oggi ha dimostrato ancora una volta che non è possibile alcun accordo con questa destra".
Queste le parole del leader dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio dopo il voto al Senato che ha fatto cadere il governo Prodi. "L'arcobaleno sia unito nel respingere i tentativi della destra. Si deve verificare se esistono ancora i margini per recuperare la coalizione di centrosinistra, che ad oggi è l'unica a poter avere la maggioranza parlamentare".
Dopo il voto è intervenuto anche il capogruppo dei verdi alla Camera, Angelo Bonelli: "Oggi il Senato ha sfiduciato Prodi, mentre l'Assemblea Regionale Siciliana ha confermato la fiducia a Cuffaro, condannato a cinque anni e interdetto dai pubblici uffici. Povera Italia".
Nell'intervento al Senato prima del voto di fiducia, il capogruppo a Palazzo Madama, Natale Ripamonti, ha sottolineato come "questo governo ha operato bene", ricordando alcuni successi sul piano del risanamento dei conti pubblici "dopo i dissesti del ministro Tremonti", su quello della lotta all'evasione fiscale e il piano approntato per il sostegno alle famiglie meno abbienti.
Ripamonti
ha anche criticato il leader del Pd Walter Veltroni accusato di aver "indebolito il governo e la coalizione". "Ci ha portato a questa situazione - ha detto R ipamonti - con la coalizione spaccata e la crisi di governo. Non ci sembra proprio un grande obiettivo da rivendicare".

"Sappiamo - ha ammesso Ripamonti - che non c'è più la coalizione che si è presentata alle elezioni. Ora cambia il quadro politico di riferimento e il rapporto con l'elettorato. Lei ha dimostrato di essere il leader (ha detto rivolgendosi a Prodi), vada avanti che c'è ancora molto da fare. Occorre - ha concluso - una nuova legge elettorale che garantisca una rappresentanza reale. Non ci sono scorciatoie".

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