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La mer, la fin...

mercoledì 30 gennaio 2008

Dalla differenziata all'inceneritore: l'autosufficienza di Benigni

E di questi giorni la presentazione, da parte di ASM, dei risultati sulla gestione dei rifiuti e in particolare sulla raccolta differenziata, dati presentati come un grande successo, ma che meriterebbero una più attenta riflessione, e soprattutto una serie di risposte da parte del presidente della municipalizzata Adriano Benigni, al momento che si va a confrontare la situazione pratese con quella di altre realtà italiane.
Dallo stesso comunicato stampa di ASM si può infatti evincere che l'incremento esiguo della differenziazione (un misero 0,71% dal 2006 al 2007) è stato interamente dovuto a scelte inerenti il trattamento di altri rifiuti differenziabili, in assenza delle quali si sarebbe addirittura assistito ad un sensibile decremento della percentuale.
Il dato ci preoccupa, perché, stante così la situazione, e visto che non accenna a diminuirene la produzione, il rischio è che l'area pratese inizia "retrocedere", invece che segnare nuovi passi avanti in una gestione oculata dei rifiuti.
E’ per questo che ci chiediamo di quanto sarebbe potuta aumentare la differenziazione se ASM avesse intrapreso prima, e con molta più decisione, altre strade, come quella, esemplare, del comune di Capannori - aderente al progetto Rifiuti Zero - che, grazie ad una strategia coniugante una differenziazione spinta alla diffusione capillare del porta a porta e del compostaggio domestico, oggi presenta un dato del 57% di raccolta differenziata e tassi di crescita annui intorno al 4%, tanto da puntare, per il 2009, al raggiungimento del 70%. Una virtuosità che si traduce non solo in un cospicuo risparmio nei costi di smaltimento, ma anche in una riduzione sostanziosa del carico della TIA sui cittadini!
L’esempio del comune toscano (ma potremmo farne altri, come Reggio Emilia) dovrebbe spingere a riflettere su che senso abbia puntare ancora alla costruzione di un termovalorizzatore, i cui costi economici evidenti di realizzazione andrebbero a gravare proprio sulla Tariffa di igiene ambientale, e i cui costi in termini di inquinamento sono ormai evidenti (dal caso di Terni a quello di Brescia, passando per lo scandalo di Montale). Purtroppo, invece, ci ritroviamo per l'ennesima volta di fronte alla folle politica "inceneritorista", in questo caso incarnata dal presidente di ASM che, ritornando sulla teoria della "autosufficienza pratese" in tema di rifiuti, sostiene che questa sarebbe raggiungibile puntando "sulla raccolta differenziata come su il termovalorizzatore e gli impianti di compostaggio".
Forse ASM farebbe meglio, piuttosto che dedicarsi alla gestione dei parcheggi, ai progetti faraonici sulle piazze e sui “cancrovalorizzatori”, a puntare i propri investimenti e le proprie energie (che poi sono quelle dei cittadini dei comuni gestiti da ASM) verso lo studio e l’applicazione su larga scala delle soluzioni virtuose. Ed in questo percorso potrebbe essere supportata con molta più decisione anche le Amministrazioni locali, che potrebbero orientare le loro politiche nella stessa direzione, invece di indicare come utopistici (vedi le dichiarazioni dell'assessore Arrighini di qualche settimana fa) risultati evidentemente alla portata di tutti. Sempre ci sia l'intenzione di raggiungerli.

Lanfranco Nosi
Riccardo Buonaiuti

Municipio Verde

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