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La mer, la fin...
giovedì 5 giugno 2008
Nucleare. Incidente in Slovenia.
Due articoli sull'incidente di ieri in Slovenia.
Repubblica on line 4/6/2008
La Commissione europea ha lanciato l'allerta in tutta Europa per un incidente verificatosi in una centrale nucleare in Slovenia. La fuga di liquido dall'impianto di raffreddamento è avvenuta nella centrale di Krsko, a 130 chilometri in linea d'aria da Trieste. "E' stata attivata una procedura di spegnimento sicuro dell'impianto", ha reso noto l'Unione Europea. La situazione è apparsa da subito sotto controllo. Fonti della Nek, la società che gestisce la centrale di Krsko, hanno assicurato che non c'è stata alcuna fuga radioattiva nell'ambiente. E lo stesso ha fatto il comunicato diffuso a Bruxelles.
"Non c'è stata nessuna perdita nell'ambiente - ha detto un portavoce della Nek - la fuoriuscita si è verificata all'interno della struttura del reattore. E' stato avviato il processo di spegnimento che avviene per fasi e sarà ultimato entro questa sera. Allora sarà possibile ispezionare il sito per verificare la situazione".
"Non c'è rischio per la popolazione e per l'ambiente", ha affermato Maja Kocijancic, portavoce della presidenza di turno slovena dell'Ue, sottolineando che la perdita non è stata di materiale radioattivo ma di acqua.
Nessuna richiesta di allertare la Protezione civile del Friuli Venezia Giulia è giunta alla direzione regionale. "Non è stata allertata neppure la Protezione civile slovena - ha detto Guglielmo Berlasso, direttore della Protezione civile della regione - con la quale siamo in costante collegamento.
A quanto ne sappiamo deve esserci stata una perdita di potenza di un reattore della centrale di Krsko. Non sappiamo nulla di più". "Quando succedono simili incidenti - ha aggiunto Berlasso - c'è l'obbligo di comunicarlo ai Paesi della Comunità internazionale. Penso che non si debbano creare inutili allarmismi".
La sala operativa della Protezione civile resta comunque attiva 24 ore su 24. E' stata immediatamente attivata anche la sala di emergenza dell'Agenzia per la protezione dell'ambiente (Apat) collegata alla rete internazionale. "Appena abbiamo ricevuto la comunicazione, intorno alle 18 - ha detto all'Ansa il direttore del dipartimento nucleare dell'Apat, Roberto Mezzanotte - abbiamo subito attivato la sala di emergenza.
Al momento dalle comunicazioni non risultano perdite radioattive e non è nemmeno atteso un rilascio esterno".
In serata il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, ha riferito che nessuna traccia di radioattività è stata riscontrata nel capoluogo giuliano e a Muggia, le località più vicine al confine con la Slovenia.
L'incidente.
Il sistema d'allerta dell'Ecurie (European Community Urgent Radiological Information Exchange) ha ricevuto un'informativa dalla Slovenia alle 17.38 ora italiana e la comunicazione è stata poi trasmessa a tutti i 27 Stati membri dell'Unione. I responsabili della centrale, situata nella regione sud-occidentale della Slovenia a circa 120 chilometri dalla capitale Lubiana, hanno deciso di spegnere il reattore, la cui capacità alle 19.30 ora italiana era ridotta al 22%.
Successivamente è stato reso noto che la centrale è stata fermata "per qualche ora", in modo da determinare le cause della fuga.
L'Ecurie è stato creato dall'Ue nel 1987, dopo la tragedia di Cernobyl. Entra frequentemente in azione ma è piuttosto raro che Bruxelles ritenga un incidente grave al punto da renderlo di pubblico dominio.
Corriere della Sera on-line 4/6/2008
Incidente in una centrale nucleare slovena: scatta l'allarme in Europa il sito si trova a 130 chilometri da trieste. L'Ue: «Non ci sono rischi»
Incidente in una centrale nucleareslovena: scatta l'allarme in EuropaPerdita dal sistema di raffreddamento dell'impianto di Krsko, spento il reattore KRSKO (SLOVENIA) -
La Commissione europea ha annunciato di aver ricevuto una segnalazione di un incidente alla centrale nucleare di Krsko, spiegando che era già stata attivata la procedura di sicurezza per lo spegnimento dell’impianto. Cosa che è avvenuta qualche ora dopo. Il messaggio d’allerta, spiega un comunicato, è arrivato alle 17.38 e al momento di diffondere la nota (ore 18.27) la potenza del reattore è stata ridotta al 22%. Secondo il comunicato della Commissione europea almomento non è stata rilevata alcuna fuga radioattiva. L’Unione europea successivamente hanno riferito che le autorità slovene hanno comunicato che le procedure di spegnimento del reattore della centrale nucleare di Krsko sono state completate e la situazione è sotto controllo.
LA NOTA - Secondo quanto riferito sempre dalla Commissione, si è verificata una perdita di liquido dal sistema di raffreddamento principale della centrale nucleare.
Krsko è situata nel sud-ovest della Slovenia a 130 chilometri da Trieste. L’incidente è stato segnalato a Bruxelles attraverso il sistema di allarme nucleare rapido «Ecurie», con il quale l’esecutivo Ue ha successivamente informato tutti gli Stati membri.
La Commissione ha assicurato che «il team d’emergenza della Direzione generale trasporti ed energia (Tren) rimane all’erta fino a quando non arriveranno ulteriori informazioni e la situazione sarà pienamente sotto controllo».
«NESSUNA FUGA DI MATERIALE RADIOATTIVO» - Non c'è stata alcuna perditanell'ambiente» ha detto invece un portavoce della Nek, la società che gestisce la centrale nucleare di Krsko, «la fuoriuscita si è verificata all'interno della struttura del reattore. È stato avviato il processo dispegnimento che avviene per fasi e sarà ultimato entro questa sera. Allora sarà possibile ispezionare il sito per verificare la situazione».
La centrale nucleare è stata fermata «per qualche ora» per determinare le cause di una fuga che non dovrebbe avere impatto sull'ambiente. Lo ha assicurato la direzione del sito a seguito dell'allerta della Commissione europea. «La centrale è stata fermata a titolo preventivo per qualche ora al fine di permettere al personale di stabilire le causedel guasto e di ripararla», ha detto la direzione dell'impianto in un comunicato. «Un arresto d'emergenza non è stato necessario e il guasto non dovrebbe avere impatto sull'ambiente», ha aggiunto la direzione.
RASSICURAZIONI DALLA SLOVENIA - «Non era necessaria una chiusura di emergenza dell'impianto e la perdita non ha avuto e non ci si aspetta di avere conseguenze per ambiente». Così si espimono le autorità slovene in una nota. La nota precisa che l'impianto di Krsko, è stato «chiuso a scopo cautelativo» dopo che si era verificata una perdita nell'impianto di refrigerazione.
Anche la presidenza di turno dell'Ue, nelle mani proprio della Slovenia, si prodiga in rassicurazioni e definisce l'incidente che si è verificato nella centrale di Krsko un «incidente locale».
«La situazione è sotto controllo. Non ci sono rischi perl'ambiente e per le persone», ha detto Maja Kocijancic, portavoce della presidenza a Bruxelles.
PROTEZIONE CIVILE - Nessuna richiesta di allertare la Protezione civile del Friuli Venezia Giulia è giunta alla direzione regionale circa il guasto della centrale nucleare. Lo ha riferito il direttore regionaledella Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, Guglielmo Berlasso.«Non è stata allertata neppure la Protezione civile slovena - ha detto Berlasso - con la quale stiamo in costante collegamento. A quanto ne sappiamo deve esserci stata una perdita di potenza di un reattore dellacentrale di Krsko. Non sappiamo nulla di più. Quando succedono simili incidenti - ha detto ancora Berlasso - c'è l'obbligo di comunicarlo ai Paesi della Comunità internazionale. Penso - ha concluso - che non si debba creare inutili allarmismi». Al momento la Protezione civile regionale non ha quindi attivato alcuna misura, anche se la sala operativa resta attiva 24 ore su 24.
L'IDENTIKIT DELLA CENTRALE - La centrale nucleare di Krsko è stata inaugurata nel 1983 e la sua costruzione è iniziata nel 1975. La suagestione è mista fra Croazia e Slovenia, che al momento della costruzione erano ancora unite nella Jugoslavia, e il suo spegnimento definitivo è previsto per il 2023. La centrale ha un solo reattore da 730 megawatt, e in un anno genera circa 5200 gigawattora. Il reattore è del tipo Pwr (Pressurized Water Reactor), di fabbricazione russa e fa parte della cosiddetta seconda generazione di centrali, successiva rispetto a quella di Chernobyl.
La centrale non aveva mai subitoincidenti finora.
CENTRALE CONSIDERATA A RISCHIO - La centrale nucleare di Krsko tuttavia era considerata da tempo a rischio tanto che erano state fatte in Italia diverse interrogazioni parlamentari a proposito. Secondo l'associazione ambientalista Greenaction transnational: «Una Commissione Internazionale nominata, su pressioni di Austria ed Italia, per verificare gli standard di sicurezza della centrale già nel 1993 espresse 74 raccomandazioni sui cambiamenti tecnici e procedurali necessari per adeguare l’impianto alle più severe normative dell’UE. Uno dei principali problemi dell’impianto è costituito dalle incrinature dei generatori di vapore che determinano perdite (con fuoriuscita di radionuclidi che vengono dispersi nell’atmosfera); questo problema è d’altronde noto presentandosi in tutte le centrali che utilizzano il reattore Westinghouse.
Per cercare di tamponare questo grave inconveniente, nella primavera del 2000 vennero installati due nuovi generatori dalla NEK in seguito ad un’accordo sottoscritto con il consorzio Siemens/Framatome. Il costo di tale intervento fu di 205 milioni di marchi.
Dopo questo intervento venne approvato un aumento della produzione del 6% (45 MW) con i conseguenti rischi di sovrasfruttamento del reattore e senza che i problemi dei generatori fossero stati definitivamente risolti».
MA GLI ESPERTI RASSICURANO - Secondo però due esperti dell'Enea le misure di sicurezza della centrale di Krsko sono paragonabili a quelle delle centrali occidentali ed eventuali perdite nel circuito di raffreddamento non sono pericolose.
«Le centrali di questo tipo - spiegauno dei due esperti, Stefano Monti - hanno un contenitore primario di sicurezza che contiene eventuali perdite nei circuiti di raffreddamento.
È presto per fare valutazioni precise ma in linea generale si può dire che questi impianti sono sicuri quanto quelli occidentali». «Se l'incidente è stato nel circuito primario non ci sono motivi di allarme- ribadisce Francesco Troiani, fisico nucleare dell'Enea - gli incidenti gravi sono quelli del nocciolo.
Le centrali hanno diversi contenitori che racchiudono il nocciolo e le altre strutture che ad esempio quella di Chernobyl non aveva. Non ci sono molti elementi ancora, ma si può ipotizzare una rottura nel tubo che porta il liquido che raffredda le turbine. Anche in casi di incidenti lievi - spiega Troiani - le autorità della centrale sono obbligate ad avvertire quelle nazionali, che a loro volta allertano Euratom e Aiea».
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