Vittoria di Barack Obama. Verdi Toscani: enorme il valore simbolico, che riscatta generazioni di soprusi razziali. Nella sostanza, si apre la possibilità di una svolta epocale, che deve essere sostenuta da un movimento mondiale di opinione
Per chi conosce la Storia, e per chi ha un minimo di senso di giustizia, la vittoria di Obama alle Elezioni Presidenziali Americane non può che rappresentare un’intima gioia, per il riscatto simbolico che essa rappresenta per milioni di esseri umani che hanno vissuto sulla propria pelle le discriminazioni razziali.
Da chi oggi, nel 2008, cittadino di un Paese occidentale, vive pregiudizi striscianti e impliciti, ma ben ancora radicati, a chi subisce indirettamente, vivendo nella propria terra di origine, le conseguenze del colonialismo economico delle multinazionali, a chi pienamente ed esplicitamente patisce ed ha patito nel corso della storia, la violenza e l’odio di razza.
In questo giorno storico, in cui un uomo di padre keniota diventa democraticamente l’uomo più potente della Terra, non possiamo non rivolgere una preghiera laica, un pensiero commosso e affettuoso, a quei milioni di essere umani vittime di secoli di deportazioni e di schiavismo, a tutte quelle donne, quei ragazzi e quegli uomini strappati alle proprie terre e ai propri cari, picchiati, chiusi in gabbie, sfruttati fino alla morte in nome del progresso e del benessere occidentale, nel silenzio complice degli intellettuali, del mondo politico, dei capi religiosi.
Dal senso di riscatto che la sua vittoria rappresenta, per l’orrore della schiavitù e del razzismo, vere e proprie vergogne dell’umanità tutta, i Verdi Toscani si augurano che Barack Obama tragga le motivazioni e la spinta profonda per la sua azione di Governo.
Un compito immane lo attende. Le aspettative che il mondo gli rivolge sono gigantesche, dopo otto anni di amministrazione Bush, in questa fase di profonda crisi, economica, ma soprattutto di senso e di valori.
Anche i Verdi Toscani ripongono grandi aspettative in questa figura. Per i forti impegni che ha preso sulla questione climatica e delle energie rinnovabili: in questo campo, si gioca il futuro dell’umanità, e la possibilità di un’economia nuova e più equa.
Su questo terreno, Barack Obama ha fatto discorsi chiari, e che ci lasciano sperare in un cambiamento radicale rispetto alla linea Bush.
Ci auguriamo anche, per i cittadini americani ma anche per quelli di tutto il mondo, poiché sappiamo bene che il modello americano fa scuola, che il nuovo Presidnete, assistito da una solida maggioranza parlamentare, possa mettere mano a riforme del Welfare, della Sanità e della Scuola Pubblica che sanino finalmente ingiustizie e disugualglianze sociali.
Come ecologisti, abbiamo la coscienza profonda di quanto giustizia sociale, diritti civili, economia sostenibile, e pace, vadano inscindibilmente a braccetto: per questo non concordiamo con la linea annunciata dal nuovo Presidente di rafforzare la presenza militare in Afghanistan.
Non vogliamo, quindi, lasciarci travolgere da ingenui entusiasmi: conosciamo i compromessi a cui costringono la politica ed il potere, e sappiamo bene che tra i finanziatori democratici vi sono lobbies tutt’altro che dedite all’interesse collettivo.
Ma la coscienza di tutto questo non deve far morire la speranza o abbattere gli entusiasmi anzitempo, tutt’altro.
La straordinaria corsa di Obama, il valore simbolico che esso rappresenta, deve essere il punto di partenza di un rinnovato movimento mondiale di opinione, che sostenga, tenga accesa, rafforzi questa speranza, e sospinga il Nuovo Presidente ad essere coerente con le proprie promesse e a rispondere pienamente alle aspettative di chi ha creduto in lui.
Mauro Romanelli – Portavoce dei Verdi della Toscana
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