TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

venerdì 22 maggio 2009

Zingari. 21.000 euro di rimpatri a Pisa.

Ribadiamo le nostre perplessità su questo tipo di politica nei confronti dei Rom, che sono cittadini europei e quindi godono dei diritti di circolazione uguali per tutti. Auguriamo comunque alle parti in causa di ottenere quello che è meglio per loro. Ai Rom un luogo dove vivere con dignità e al Comune di Pisa tanta legalità
mv

Partiti 40 nomadi che hanno accettato il bonus della Regione. L’operazione è costata 21mila euro
I primi rom tornano a casa Pisa. E le ruspe hanno già abbattuto due campi abusivi
da il Tirreno 20.05.'09

PISA. Hanno infilato le loro povere cose in borse di plastica e sono saliti sul pullman della Croce rossa italiana. Destinazione Craiova, una città della Romania. Quaranta nomadi hanno accettato il rimpatrio volontario incentivato con un bonus di qualche centinaio di euro pagato dalla Regione Toscana. E mentre erano in viaggio, le ruspe - sotto l’occhio dei poliziotti e dei vigili urbani - hanno raso al suolo le baracche dei due campi abusivi dove vivevano. Un messaggio chiaro per fare capire che Pisa non accetterà più accampamenti senza regole sul proprio territorio. È la prima operazione - e altre ne seguiranno - per alleviare la presenza di nomadi rumeni che nel territorio del comune di Pisa, da tempo, «è a livelli di criticità», come ha detto il sindaco Marco Filippeschi.
I nomadi hanno firmato un accordo secondo cui si impegnano a non rimpatriare per almeno un anno. Essendo cittadini dell’Unione europea, potrebbero anche rientrare. Ma è questo quello che le istituzioni stanno cercando di evitare. «Con queste persone è stato siglato un patto d’onore», ha detto Maria Paola Ciccone, assessore comunale al sociale, che ha specificato: «Quest’operazione è stata eseguita in sintonia con il consolato romeno. E siamo fiduciosi».
Per quest’operazione, sono stati spesi complessivamente 21.500 euro di bonus. I soldi sono stati ripartiti in base al numero dei nuclei familiari. A due famiglie sono andati 500 euro ciascuna, mille euro a sette famiglie e 1.500 euro a 9 famiglie. Per il sindaco, si tratta di un’operazione economicamente modesta. Anzi, con risvolti positivi. «Se queste persone - ha detto il sindaco - fossero rimaste sul nostro territorio la spesa sarebbe stata più elevata poiché avremmo dovuto spendere soldi per l’assistenza medica, quella sociale ma anche per interventi di emergenza come quelli verificati dopo gli allagamenti».
L’assessore Ciccone ha evidenziato come l’operazione si vuole inquadrare all’interno di un piano che fa della legalità il leit-motiv. «La politica - ha detto l’assessore - deve dialogare con le persone in grande povertà, ma allo stesso tempo tutelare la legalità. Non accettiamo più la filosofia del farsi la baracca e accamparsi».
I nomadi che hanno accettato di rimpatriare presentano un profilo con elementi che si ripetono: non hanno un lavoro e non hanno una casa.
Affiancata all’operazione rimpatrio volontario, c’è anche la chiusura dei due campi abusivi che occupavano queste persone. Un messaggio chiaro per scongiurare eventuali rientri o nuovi arrivi. La polizia municipale aveva già sgomberato e chiuso piccoli insediamenti destinati a moltiplicarsi. E con le ruspe nei due campi abusivi si chiude un’era sul territorio pisano. I nomadi che ci sono saranno aiutati a trovare una casa e un lavoro, a mandare i figli a scuola. A integrarsi. Naturalmente, nella legalità.
Giovanni Parlato

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