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da il Tirreno del 06/05/09
Operai e giovani, ecco la lista della Lega
Tra i candidati anche l’artigiano Piero Picchi e Silvano Innocenti
Mazzei: «Attireremo voti da destra e da sinistra. Aghi della bilancia al ballottaggio»
Secondo Mazzei, la Lega Nord è pronta ad incamerare sia quei voti del centrosinistra non più soddisfatti di quanto combinato in questi anni, ma anche quei voti della Destra, di Alleanza nazionale e di Forza Italia, oggi Pdl, che non vogliono votare una vasta coalizione, il cui candidato, come lui si definisce “democristiano”, è stato per molti anni e fino a ieri fedele scudiero della sinistra.
«Al ballotaggio la Lega deciderà per chi ha presentato un programma più simile al suo» conclude Mazzei.
Ma ecco la lista della Lega nord, presente per la prima volta alle comunali, con giovani, pensionati, artigiani e commercianti e operai.
Laura Arcangioli, casalinga, Marco Becherini, studente, Maria Pia Borelli, pensionata, Paolo Cappellini, pensionato, Marco Collina, commercialista, Giovanni Cosentino, operaio, Maria Vittoria Cosentino, studentessa, Severina Cosentino, impiegata, Gianluca Di Santo, studente, Mario Alessio Farina, agronomo, Enzo Gilli, autotrasportatore, Silvano Innocenti, commerciante, Paolo Nuti, pensionato, Emilio Paradiso, agente di commercio, Libertaria Picchi, artigiana, Piero Piero, artigiano, Matteo Santini, artigiano, Leonardo Soldi studente, Vilma Tosetti, artigiana e Federico Tosoni, imprenditore. Per la provincia Alessio Farina e Picchi Piero in ben tre collegi.
Fra i più conosciuti lo storico sostenitore della Lega, Silvano Innocenti, da tanti anni commerciante di arredamenti, preoccupato per la drammatica situazione del suo settore, dopo l’arrivo dei cinesi, «tenuti in schiavitù che fanno i salottini», con tutti i vecchi fornitori di Quarrata oramai chiusi.
Eppoi la testimonianza di uno storico artigiano tessile di Bagnolo, Piero Picchi, 70 anni, da una vita all’orditoio con la famiglia, convinto che orami non ci sai più speranza per il futuro nel tessile, dopo la chiusura dei tre commitenti. «La colpa non è dei cinesi che sono qui, ma delle pezze che arrivano dalla Cina a prezzi impossibili» conclude l’artigiano, chiedendo maggiori controlli, «qui da noi e alle frontiere».
Riccardo Tempestini
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