TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

lunedì 30 marzo 2009

Prato verso le amministrative. PDL, che ideona!

Insomma, la logistica (che sia "active" o che si lasci senza aggettivi) sembra dover essere la grande miniera d'oro di Prato. Lo sostengono tutti, da sinistra a destra, vista l'uscita dell'ormai ex coordinatore comunale di Forza Italia Silli.
A noi sembra che la logistica, a Prato, abbia già portato sufficienti problemi - vedi Interporto - ed è destinata a portarne, molto probabilmente, altri - vedi il prossimo centro logistico della Coop - anche solo in termini di spazi occupati. Se a questi ci aggiungiamo l'aumento del traffico veicolare nell'area, le problematiche strettamente legate al comparto (dai "falsi" padroncini sottopagati e sfruttati fino al midollo, alle "cooperative" che gestiscono gli hub), in tutta onestà tutte queste potenzialità non ce le vediamo...
MV

da il Tirreno del 30/03/09
Dalla logistica prospettive per l’economia

Prato fino a pochi anni fa movimentava centinaia di migliaia di tonnellate di merci, dove gli spedizionieri, di tutti i tipi, chi movimentava merci via mare, aria, gomma ecc. si sono moltiplicati negli anni arrivando ad offrire dei servizi impossibili da offrire in altri distretti. Per non parlare poi dei “padroncini”, i famosi artigiani del trasporto che con grande dedizione sono arrivati a consorziarsi, in alcuni casi, per migliorare se stessi, le proprie tariffe e le prestazioni rese.
Molti sono i casi di eccellenza qualitativa dei servizi ma purtroppo la crisi si fa sentire in maniera importante e quindi molte sono le case di spedizione che stanno soffrendo in questo momento. Credo che l’amministrazione comunale e provinciale dovrebbe sedersi ed analizzare seriamente la possibilita’ di fare diventare Prato la capitale Italiana della “Active logistic”, con interventi infrastrutturali adeguati e con una campagna di marketing territoriale mirata e costruita a tavolino con le associazioni di categoria. Una logistica che associ il trasporto internazionale e domestico al frazionamento delle quantità dei lotti delle merci, al magazzinaggio, alla consegna all’utente finale (azienda, negozio, privato o ufficio che sia) fino ad arrivare alla fatturazione e, in taluni casi al mantenimento dell’amministrazione del loro cliente.
Prato ha le caratteristiche necessarie per permettere tutto questo. Un altissima concentrazione di magazzini in una piccola area, uffici, know how, società di spedizioni, padroncini. Il graduale cambiamento verso l’activ logistic potrebbe apportare una serie di benefici: merci di tutti i tipi, anche extra tessile, dirottate a e immagazzinate a Prato, forte utilizzo di manodopera per la movimentazione e la gestione delle stesse, assunzione di impiegati per l’amministrazione ed il disimpegno delle pratiche, utili per le nostre imprese locali e di conseguenza ricchezza prodotta in loco.
Questo in sintesi un esempio di come potrebbe funzionare: ipotizziamo che una azienda di vendite via internet di materiale per ufficio decida di creare il proprio deposito a Prato. Lo spedizioniere provvederebbe all’importazione della merce made “out of Europe” e di quella fatta nella Cee e al magazzinaggio nel nostro distretto. L’azienda di vendite per corrispondenza non dovrebbe far altro che dirottare l’ordine che verrebbe interamente gestito ed evaso dallo spedizioniere pratese, il quale movimenterebbe la merce, farebbe preparare il lotto, lo fatturerebbe e lo consegnerebbe all’azienda o al privato del caso.
Prato ha bisogno di dare lavoro ai suoi cittadini. Ha bisogno di tornare ad essere la locomotiva economica della Toscana.
Giorgio Silli (coordinatore comunale Forza Italia-PdL)

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