TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

domenica 29 marzo 2009

Prato verso le amministrative. Silenzio, straparla Milone

Ora... A parte il fatto che più che Masaniello, visto le sue ultime dichiarazioni, potremmo chiamarlo il "Benito de' noantri", spacciarsi pure per "trasversale" quando si era schierato talmente tanto con il centrodestra - percorso iniziato già da assessore - da renderlo addirittura un possibile candidato per quella coalizione, ci pare veramente ai limiti della presa per il naso!
Certo, ora, dopo l'abbandono pure dei Giovani Vecchi Pratesi, deve rifarsi una verginità politica, magari ritornando sui temi a lui più cari, cioè le sparate su immigrazione, sicurezza e illegalità, mescolate in un polpettone indigesto e condito oggi con un po' di solidarietà a costo zero verso "i pratesi" (concetto che, a ben vedere, escluderebbe, per nascita, lo stesso Milone, "pratese" quanto un cinese di prima immigrazione), che alimenta e si alimenta di pregiudizi.
Utili in campagna elettorale, di sicuro... Molto meno nel governo di una città...
MV

da la Nazione del 29/03/09
Milone: ‘Io vero trasversale Risposte concrete alla gente’

«Il distretto ai cinesi? Sveglia, il rischio c’è»
IL MASANIELLO pratese, l’outsider temuto specialmente se la sfida a sindaco si risolvesse al ballottaggio, lo sceriffo che oltre ai temi a lui cari (sicurezza e illegalità) si è messo a ’studiare’ più da vicino il distretto economico. E’ Aldo Milone, una ’trottola’ che gira e rigira da un incontro all’altro ormai da fine anno nella sua più lunga campagna elettorale.
A tre mesi dalla decisione di scendere in campo faccia un primo bilancio: soddisfatto della scelta che tanto ha fatto discutere?
«Bilancio molto positivo perché ho trovato nei cittadini pratesi un’accoglienza e un interesse verso la mia lista che è andata oltre ogni più rosea aspettativa. Lo dimostra anche un’indagine non commissionata da me ma da Forza Italia che a fine gennaio mi posizionava ad una percentuale intorno all’11, 12 per cento. Penso che siano numeri molto importanti».
A un certo momento lei sembrava essere il candidato anche del centrodestra. Poi cosa è successo?
«Io sono sempre andato avanti per la mia strada. Eventualmente era il centrodestra che aveva deciso di rinunciare al proprio candidato per sostentere la mia candidatuira a sindaco. Poi ha cambiato idea».
Quale strada sta percorrendo insieme ad alcuni comitati cittadini tra cui spicca il comitato macrolotto zero?
«Io mi pongo come terza forza tra i due tradizionali schieramenti. E proprio per la natura di lista civica trasversale, mi rivolgo a tutti i cittadini che vogliono risposte concrete di fronte a determinati problemi che affliggono la città.
In particolare?
«Tre sono i problemi principali: sicurezza, illegalità economica e questione lavoro con implicazioni nel settore sociale».
Che risposte vuol dare diverse da quelle dei partiti?
«Sulla sicurezza verranno adottare ordinanze che prevedono la chiusura di locali che creano problemi di degrado e di ordine pubblico, inoltre penso all’eventaule richiesta di militari come già detto nei mesi scorsi. I militari possono essere utili perché abbattono la percezione di insicurezza».
Cinesi, ormai il problema è sotto gli occhi di tutti.
«La mia attività da assessore in un anno ha dimostrato come affrontare concretamente il problema anche se ritengo che ci vogliano provvedimenti legislativi più incisivi per fare in modo che questa battaglia si possa vincere in maniera definitiva. In questa città si rischia che le leve dell’economia possano passare nelle mani della comunità cinese».
Addirittura?
«Ci sono segnali preoccupanti come ad esempio il trasferimento di un miliardo di euro all’anno da Prato verso la Cina, la richiesta di uno sportello bancario della comunità cinese. E in più la crisi che sta attraversando il nostro distretto, mentre soltanto quello parallelo dimostra di avere una forte vitalità».
Lavoro e sociale: tante famiglie sono in costante difficoltà.
«E’ vero. Basta ricordare la puntata di Annozero in cui una famiglia ha raccontato che vive con 50 euro a settimana per dare il senso della crisi socioeconomica. Io ho deciso che le risorse per il sociale saranno destinate a tutti quei pratesi che in questo momento vivono forti difficoltà e che hanno reso ricca questa città con il loro lavoro».
E il distretto come può uscire dalla crisi?
«Bisogna fare una seria cabina di regia tra istituzioni, banche e associazioni di categoria. Mi rivolgo specialemente agli istitui bancari che devono sostentere le imprese in questo momento difficile per permettere di essere pronte quando la ripresa arriverà».
Lei ha incontrato anche il vertice dell’Uip: cosa è venuto fuori?
«E’ stato un incontro molto positivo che di fatto ha riconosciuto la mia lista come terza forza in campo. Abbiamo affrontato tutti i temi più scottanti ed abbiamo parlato della centralità dell’impresa e del problema infrastrutture. E su quasi tutti i punti c’è stata condivisione»
Lei non si sente schiacciato tra Cenni e Carlesi?
«Assolutamente no. Abbiamo già trovato una nostra dimensione che piace alla gente perchè oltre tutto non facciamo riferimento ai partiti ma cerchiamo di affrontare i problemi reali con risolutezza e poche chiacchiere».
Quale sarebbe per lei un risultato confortante da queste elezioni.
«Spero che dal confronto elettorale emerga un rinascimento di idee per la città. Per mia lista lista sono convinto che l’elettorato ci premierà e mi auguro di portare la lista al ballottaggio».
Se fosse sindaco quali cose da fare nei primi tre mesi?
«Metterò in pratica alcune ordinanze per affrontare le prime emergenze che attanagliano la città: contro la prostituzione, per la chiusura di locali che creano problemi di ordine pubblico, contro l’abusivismo commerciale e contro il degrado in genere».
Luigi Caroppo

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