TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

martedì 24 marzo 2009

Caccia. Cenni di squilibrio

Sul sito della parlamentare toscana del PD, Susanna Cenni si legge:

"Dal 2005 ho guidato l’assessorato regionale all’agricoltura, foreste, caccia, pesca e quello alle pari opportunità uomo-donna. E’ la prima volta che in Toscana una donna ricopre questo incarico. In questi anni ha preso il via il nuovo piano di sviluppo rurale 2007-2013 e abbiamo lavorato duramente per il rafforzamento della competitività dei prodotti agricoli toscani e per le politiche di qualità e di filiera, temi frutto di un grande lavoro dentro alla Conferenza regionale dell’agricoltura e dello sviluppo rurale della Toscana." "Sono nati nella prima parte della legislatura importanti progetti per la produzione di energia da biomasse forestali, soprattutto nelle aree montane e disagiate così come sono stati avviati i primi progetti di filiera corta. Un impegno grande è stato dedicato alla difesa della biodiversità e alla battaglia contro l’ingresso di OGM, grazie anche alla collaborazione di Vandana Shiva, con la sua Fondazione Internazionale per il cibo ed alla vivacità del movimento Slow food. Su questi temi continuerà il mio impegno anche in Parlamento.

Scommetto che le credete... Ora ve la facciamo vedere con un personaggio famoso:


...ed ora leggete cosa propone questa signora di fronte allo sciagurato disegno di legge del sen. Orsi sulla caccia: "
O perchè si può sparare a tutto e non allo storno? " Sì proprio questo le è venuto da proporre, ammazziamo anche gli storni, non facciamo queste disparità!

23 Marzo 2009

“Il governo si attivi presso la Commissione europea sulla questione storno”
Quali sono, ad oggi, le procedure avviate dal governo italiano presso la Commissione europea per escludere lo storno dalle specie non cacciabili e se, a questo scopo, sono stati attivati procedimenti normativi integrati fra i ministeri competenti e la Conferenza Stato – Regioni. Lo chiede Susanna Cenni, parlamentare del Partito democratico, in un’interrogazione a risposta immediata presentata nei giorni scorsi in Commissione agricoltura alla Camera. “La richiesta di inserimento dello storno tra le specie cacciabili – ricostruisce la deputata senese – ha una lunga storia, ed è stata sollecitata in più occasioni dalle regioni. Nel 2007, l’allora Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Paolo De Castro, anche alla luce di tali richieste, avanzò istanza alla competente Commissione europea per inserire lo storno nell’elenco delle specie cacciabili in Italia. Richiesta poi reiterata dall’attuale Ministro Luca Zaia a giugno 2008. Il punto è, come emerso da un incontro promosso dalla Regione Liguria lo corso settembre tra i rappresentanti dei Ministeri dell’Ambiente, delle Politiche agricole, dei Rapporti con le Regioni e delle Politiche europee, che la Commissione Europea, per poter esaminare la proposta di reinserimento dello storno, è in attesa di una richiesta specifica del governo Italiano e non del solo del Ministero competente”. “Circa tale richiesta - ricorda ancora la parlamentare - nello scorso luglio si è espressa unanimemente anche la Commissione agricoltura della Camera dei Deputati”.
“Come è noto – sottolinea Susanna Cenni - molte Regioni italiane ricorrono a deroghe temporanee, autorizzate dagli organismi competenti, per prevenire e contenere i danni a specifiche culture causate, tra gli altri, anche dallo storno. Se la richiesta di escludere il volatile dalle specie non cacciabili venisse portata avanti dal governo, le Regioni potrebbero finalmente interrompere la pratica delle deroghe e l’agricoltura potrebbe trarne indubbi benefici”. “Secondo le indicazioni scientifiche – spiega la parlamentare Pd – lo storno gode di un buono stato di salute e non ci sono problemi per la sua conservazione. Come abbiamo messo in evidenza nella risoluzione approvata a luglio scorso in Commissione agricoltura, i danni ripetutamente provocati dagli storni sono, invece, assai consistenti”. “Per questo – chiude Cenni – ci auguriamo che il governo si mobiliti quanto prima per contrastare la diffusione indiscriminata di questo migratore, attivandosi al più presto presso la Commissione europea per il reinserimento dello storno (sturnus vulgaris) nell’elenco delle specie cacciabili”.

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