TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

mercoledì 25 marzo 2009

Firenze/Cultura. Chiude la libreria dell'usato di via della Pergola.

via della pergola
Venti libri in cerca di un lettore. Gratis
Chiude anche la libreria di volumi usati.

Il proprietario, per non buttarli, li regala

Dopo una vita tra i libri, si era stancato di vedere sempre meno clienti nella propria bottega, sempre meno gente interessata ai volumi usati, con le loro copertine un po' ingiallite e le loro pagine consumate. Così Roberto Baroni, storico libraio fiorentino, ha deciso di chiudere e tre mesi fa ha abbassato definitivamente il bandone della bottega di via della Pergola 21, dove negli ultimi anni aveva trovato casa la sua libreria, specializzata in articoli usati. «I libri, soprattutto quelli di seconda mano, non si vendono più: i giovani cercano le ultime uscite e i best seller, che si trovano anche in edicole e supermercati, gli appassionati i volumi da collezione: entrano mirati alla ricerca di edizioni rarissime e se non trovano subito quello che cercano escono senza neanche dare un'occhiata. I clienti, soprattutto studiosi, professori e ricercatori, erano rimasti in pochi, seppur affezionati. Mi ero stancato» racconta.
DOPO 40 ANNI HA DECISO DI CHIUDERE - Raggiunta l'età della pensione, ha resistito un altro po' e poi, il 31 dicembre, ha deciso di chiudere, dopo quarant'anni di attività. Baroni aveva iniziato come libraio nel 1969, quando «ereditò» la libreria dello zio in via XXVII Aprile. Era specializzata in volumi usati, e da allora lui è rimasto in quel settore. «Ho sempre vissuto tra i libri» continua a raccontare. «Per un po' di tempo, prima di partire per il militare, ho fatto anche il rilegatore, poi ho iniziato a venderli». Prima nel negozio in via XXVII Aprile poi per catalogo, poi nella bottega di via degli Alfani. Infine, dal 2004 al 2008, nella piccola libreria di via della Pergola, quasi di fronte al teatro. Qui, nei locali ora usati solo come magazzino, Baroni ha ancora migliaia di volumi, che si è preso in carico dopo aver cessato l'attività: quindicimila almeno, un po' ordinati sugli scaffali, la maggior parte accatastati in altissime pile sul pavimento. Romanzi, enciclopedie, opuscoli e saggi di ogni genere che odorano di pagine sfogliate, di storie raccontate; un «patrimonio » che però vale poco sul mercato e che nessuno sembra volere.
«REGALO I LIBRI» - Piuttosto che veder andare al macero i suoi libri, Baroni preferisce regalarli. «Alle biblioteche non interessano, vogliono volumi non più vecchi di cinque anni; ai colleghi neppure, perché si specializzano in libri rari da collezione. Così una parte la terrò per me, una parte la darò via, si farà qualche regalo» spiega con sorriso malinconico. Intanto ogni giorno lascia una ventina di libretti in strada, appoggiati sul davanzale, sperando che qualche appassionato lettore li «adotti»: chiunque passando di lì, incuriosito da un titolo, può prendere un volume e portarselo via, per leggerlo poi comodamente a casa. Gratis, come precisa un post-it giallo attaccato alla vetrina. Un po' come uno dei personaggi che si incontrano tra le pagine di «Firmino», best seller di Sam Savage: il libraio che, costretto a chiudere la propria bottega, decise di «fare qualcosa» e iniziò a dare via gratuitamente i suoi libri, tutti quelli che i clienti, in cinque minuti, riuscivano a prendere. Dalla Boston immaginaria degli anni Sessanta alla Firenze di oggi. Dove le informazioni è più facile trovarle in Rete che in un'encicopedia, i libri si ordinano su internet o si comprano al supermercato, la concorrenza dei grandi gruppi soffoca le piccole librerie. Baroni però non perde la speranza: «Ho cessato l'attività, ma la passione è rimasta. E un domani, chissà, se si presentasse l'occasione giusta potrei anche ricomparire con i miei libri in qualche altra parte della città».
Ivana Zuliani
25 marzo 2009
il Corriere fiorentino

2 commenti:

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good

Anonimo ha detto...

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