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La mer, la fin...

lunedì 23 marzo 2009

Politica. La Vocazione Maggioritaria

Giusto per ribadire il concetto - e come poteva essere altrimenti - Franceschini continua a ritenere chiusa la stagione dell'Unione/Ulivo, a dispetto di chi, puntualmente, ciancia di "nuovo centrosinistra" e amenità varie. Le alleanze? Solo "sui programmi"... Vale a dire dove al PD fa comodo per non rischiare di perdere e solo se accettano pié pari il programma del PD (vedi un po' Prato...)!

Il Sorcio Verde
per Municipio Verde

da il corriere.it
Europee: Franceschini sfida il Pdl

«Il Pd avrà un programma di qualità»
«Alleanze? Devono essere valutate e condivise». «Berlusconi non si candidi, sarebbe un inganno»

AMELIA (TERNI) - Il segretario del Pd, Dario Franceschini, sceglie Amelia e il seminario dei Liberal Pd di Enzo Bianco per «sfidare» il Pdl e Silvio Berlusconi. Una sfida a tutto tondo, a partire dalle europee, quando la contesa sarà «su programmi e contenuti». Con un però: «attenzione alla forma», è stato l’invito di Franceschini al premier. Il segretario del Pd ha infatti sostanzialmente «diffidato» Berlusconi a candidarsi alle europee: «Se lo facesse - è la tesi su cui insiste il leader democratico - ingannerebbe gli italiani, visto che non potrà andare in Europa a rappresentarli. La carica di presidente del Consiglio e quella di parlamentare europeo - ha ricordato Franceschini - sono incompatibili. C’è una legge che lo stabilisce».

PROGRAMMA SUGLI AFFITTI - Poi, una lunga riflessione sul programma del Pd per le elezioni: al centro ci sarà «un piano affitti rivoluzionario a favore delle famiglie italiane che non possono allargare o modificare la propria abitazione, perché una casa di proprietà non ce l’hanno». Da ultimo, il futuro politico del partito, con la complicata questione delle alleanze: «Non ho mai pensato di tornare indietro - ha spiegato Franceschini - o di ritornare ai tempi dell’Unione. Non è più pensabile fare una coalizione di 14 sigle che non possono avere realisticamente una visione unica e programmatica. Il Pd non deve perdere la sua idea di partito a vocazione maggioritaria, d’altronde quale può essere quel movimento politico se non noi a contrastare il Pdl? Le alleanze devono essere valutate e condivise sui programmi».

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